Gallo
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È scontro aperto in Calabria sulla gestione della prevenzione incendi. Con l’estate ormai alle porte e le prime ondate di calore in arrivo, il gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale ha lanciato un duro attacco al governo Occhiuto, accusandolo di inefficacia e propaganda.

L'attacco dei dem

Al centro delle critiche ci sono i dati appena pubblicati da ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che evidenziano come la Calabria si confermi tra le regioni italiane più colpite dai roghi. «Ancora una volta – si legge nella nota dei consiglieri dem – la nostra regione indossa la maglia nera. La tanto annunciata rivoluzione promessa dal presidente Occhiuto e dall’assessore Gallo resta confinata alla comunicazione e non trova riscontro concreto sul territorio». Il Pd sottolinea l’assenza di una visione strutturata e investimenti duraturi. «Non bastano gli spot o i satelliti: serve un approccio sistemico. Il progetto TerraFerma – Montagna solidale, da noi proposto e ignorato, rappresenta un piano serio per la prevenzione del dissesto idrogeologico e dei roghi, attraverso la valorizzazione delle aree interne e un piano di assunzioni stabile. Senza una riorganizzazione reale, ogni piano antincendi è destinato a fallire».

La risposta di Gallo

La risposta della Regione, affidata all’assessore all’Agricoltura e Forestazione Gianluca Gallo, non si è fatta attendere. In una lunga nota, Gallo ha difeso le scelte dell’attuale amministrazione, parlando di «strumentalizzazioni fuori dal tempo» e rivendicando i risultati ottenuti. «La Calabria è oggi un modello nazionale grazie al progetto Tolleranza Zero, attivato dalla giunta Occhiuto a partire dall’estate 2022. Una strategia integrata che ha visto l’impiego di droni, tecnologie di monitoraggio e la Control Room all’interno della Cittadella regionale, per garantire tempestività negli interventi».

Secondo Gallo, i numeri parlano chiaro: «Nel 2024, grazie a questo sistema, abbiamo registrato un calo del 77% degli ettari di bosco andati in fumo rispetto al 2021. I roghi sono stati individuati prima e contenuti più rapidamente, grazie all’ottimizzazione delle risorse operative sul territorio. È un dato che certifica la validità del nostro modello».

Il bilancio

L’assessore ha poi ricordato il drammatico bilancio dell’estate 2017, sotto una giunta di centrosinistra, quando in soli nove mesi andarono in fumo oltre 400 km² di territorio boschivo, pari a 60.000 campi da calcio, quasi la totalità della superficie bruciata a livello nazionale. «Serve coraggio per dire il contrario – ha dichiarato Gallo – e soprattutto memoria. Oggi i calabresi sanno che c’è un sistema all’avanguardia che lavora per la loro sicurezza ambientale, con professionalità e impegno. Nonostante le criticità legate al cambiamento climatico, affrontiamo questa stagione con un piano operativo concreto e già testato».

Resta dunque alta la tensione sul tema, destinato a diventare centrale nei prossimi mesi. Se da un lato l’opposizione chiede un cambio di passo e maggiori investimenti strutturali, dall’altro la Regione rivendica di aver già voltato pagina con un sistema tecnologico e preventivo considerato efficace. A fare da arbitro, saranno i risultati concreti di questa nuova stagione estiva.