Omicidio Scopelliti, slittano gli accertamenti biologici: nuova data il 4 giugno
Per un difetto di notifica, la Dda di Reggio Calabria rinvia gli esami irripetibili previsti oggi

Dovevano tenersi oggi gli accertamenti tecnici irripetibili di tipo biologico nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio del giudice Antonino Scopelliti, assassinato il 9 agosto 1991 a Piale, frazione di Villa San Giovanni. Ma un difetto nelle notifiche ha costretto la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria a rinviare tutto al prossimo 4 giugno.
L'avviso, firmato dal procuratore Giuseppe Lombardo e dal sostituto Sara Parezzan, era stato regolarmente inviato agli indagati — molti dei quali detenuti — e ai familiari del magistrato, ma alcune notifiche non sono andate a buon fine. La segreteria dell'ufficio requirente e la Squadra Mobile di Reggio Calabria sono state incaricate di comunicare la nuova data a tutte le parti.
Indagini complesse, tra Dna e fucili sepolti
Gli accertamenti biologici, che verranno eseguiti presso i laboratori del Gabinetto regionale di polizia scientifica, saranno affidati a un perito nominato dalla Procura. Gli indagati avranno la facoltà di nominare propri consulenti tecnici per partecipare alle operazioni, come previsto dalla legge per le attività irripetibili.
Ancora non è chiaro quale materiale biologico sia oggetto degli esami: si ipotizza possa trattarsi di un’impronta digitale, una traccia ematica o un residuo organico. Resta da stabilire se la traccia sia stata individuata sull’autovettura Bmw del giudice, rimasta sotto sequestro dopo essere stata conservata per anni dalla famiglia, o sul fucile ritrovato a Belpasso (Ct) nel 2019 grazie alle rivelazioni del collaboratore di giustizia Maurizio Avola.
Una lista di indagati che incrocia le due mafie
L’inchiesta, riaperta con nuovi spunti investigativi, ha coinvolto inizialmente 24 indagati. Tre di loro — Matteo Messina Denaro, Giovanni Tegano e Francesco Romeo — sono morti nel corso degli anni. Un altro, Benedetto Santapaola, non può essere più perseguito per questo delitto poiché già assolto in un precedente processo.
Rimangono 20 soggetti attualmente indagati per omicidio: secondo gli inquirenti, si tratta dei vertici storici di Cosa nostra catanese e dei massimi esponenti della 'ndrangheta reggina. Un intreccio criminale che avrebbe avuto come bersaglio un magistrato scomodo per entrambi gli apparati mafiosi, mentre si preparava a rappresentare l’accusa nel maxi-processo alla mafia davanti alla Corte di Cassazione.
Un’agguato ricostruito a 34 anni di distanza
L’inchiesta ha avuto un’accelerazione recente: l’8 e 9 aprile 2025 è stato effettuato un esperimento giudiziale sul luogo dell’agguato, riportando in loco la Bmw guidata dal giudice per ricostruire la dinamica dell’attentato. Un'operazione delicata, pensata per incrociare i dati raccolti negli anni con le nuove tecnologie e le dichiarazioni dei pentiti.
Verso una verità giudiziaria attesa da decenni
La morte di Antonino Scopelliti resta una delle ferite più gravi nella storia della giustizia italiana. A distanza di 34 anni, la ricerca della verità prosegue tra archivi, perizie e nuovi indizi. Il rinvio tecnico non cambia la determinazione della DDA, che confida negli accertamenti biologici per fare luce su uno dei più inquietanti intrecci tra mafia e Stato.