Tutto ha avuto inizio con un panino farcito con salsiccia e cime di rapa (nota anche come “friarielli”) acquistato presso un food truck sul lungomare di Diamante. Un turista 52enne, originario di Cercola (Napoli), ha sviluppato sintomi gravi mentre viaggiava in auto verso casa e, nonostante i soccorsi, è deceduto nei pressi di Lagonegro durante il tragitto. In seguito, una donna di 45 anni è deceduta in circostanze analoghe dopo aver consumato lo stesso alimento. Altri casi si sono moltiplicati.

Ricoveri e decorso dell’intossicazione

Il bilancio clinico è allarmante: tra due adolescenti, alcuni adulti e, più tardi, una quarta persona, tutti affetti da sintomi compatibili con botulismo alimentare, tra cui debolezza muscolare, difficoltà visiva e respiratoria. I pazienti sono stati ricoverati in reparti critici, in particolare all’Ospedale Annunziata di Cosenza.

Sequestro del food truck

La Procura di Paola ha subito aperto un’indagine per “morte come conseguenza di altro reato” e “commercializzazione di alimenti nocivi”. Il food truck è  stato posto sotto sequestro per consentire accertamenti tecnici approfonditi.

Il ritiro e richiamo dei prodotti sospetti

Il Ministero della Salute ha disposto il ritiro precauzionale su tutto il territorio nazionale di specifiche confezioni di friarielli alla napoletana sospettate di essere contaminate: quattro lotti appartenenti ai marchi Vittoria e Bel Sapore, prodotti nello stabilimento di Scafati (Salerno). Tale provvedimento è collegato direttamente al caso emerso a Diamante.

Richiamo del siero e aggiornamenti sugli indagati

Nel frattempo l’Azienda ospedaliera di Cosenza ha richiesto e ottenuto l’elenco di fiale di antitossina botulinica, recuperate d’urgenza tramite elicottero da Roma per trattare tempestivamente i pazienti. Parallelamente, il numero degli indagati è aumentato: si tratta del venditore ambulante, dei rappresentanti delle aziende produttrici degli alimenti, di alcuni medici e di un operatore del 118 coinvolto nel trasporto della vittima.