Inchiesta ARSAC, l’ente si difende: “Siamo parte lesa, via ai procedimenti disciplinari”
Il direttore generale Fulvia Caligiuri annuncia la costituzione di parte civile e difende i dipendenti onesti: “Non permetteremo che l’impegno quotidiano venga oscurato da pochi episodi”

Dopo l’inchiesta della Guardia di Finanza di Crotone che ha coinvolto venti dipendenti dell’ARSAC per presunti casi di assenteismo, la Direzione Generale dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese ha deciso di intervenire con fermezza. In una nota ufficiale, il direttore generale Fulvia Caligiuri ha annunciato che l’ente si costituirà parte civile nel procedimento penale in corso, ribadendo che ARSAC è da considerarsi parte lesa in questa vicenda che rischia di intaccarne la reputazione.
Avviati procedimenti disciplinari interni
Parallelamente all’iter giudiziario, la direzione dell’ente ha già avviato i procedimenti disciplinari previsti dal regolamento interno, in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria. “Non possiamo tollerare comportamenti che danneggiano l’immagine dell’ente e tradiscono la fiducia dei cittadini e degli agricoltori calabresi,” ha dichiarato la direttrice Caligiuri, sottolineando l’importanza del rispetto dei doveri lavorativi all’interno della pubblica amministrazione.
Tutelare l’impegno di chi lavora con serietà
Fulvia Caligiuri ha voluto anche difendere la maggioranza dei dipendenti ARSAC che ogni giorno operano con dedizione sul territorio. “L’ente è fatto da persone che credono nel proprio lavoro e che ogni giorno contribuiscono concretamente allo sviluppo dell’agricoltura calabrese. Non permetteremo che l’impegno di tanti venga oscurato da pochi comportamenti irresponsabili,” ha affermato, evidenziando il rischio di generalizzazioni ingiuste.
Uno sguardo al futuro: trasparenza e innovazione
L’intervento si è concluso con un messaggio chiaro: l’ARSAC continuerà a lavorare con ancora maggiore determinazione per rappresentare quella parte di Calabria che funziona, che innova e che produce. “Siamo qui per valorizzare la Calabria che guarda avanti – ha detto Caligiuri – e i risultati ottenuti negli ultimi anni ne sono la prova. Continueremo a garantire trasparenza, legalità e impegno a servizio del territorio”. Un segnale forte, che vuole ristabilire fiducia e tutelare l’immagine di un ente al centro dello sviluppo rurale regionale.