Vittoria Baldino
Vittoria Baldino

Due persone, unite nella malattia e nell’amore, si ritrovano da mesi a combattere non solo con patologie gravissime, ma anche con l’indifferenza delle istituzioni. È la vicenda di Sergio Carrozza e della moglie Radu Ionela Sabina, residenti a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria. Lui, affetto da un tumore al pancreas in stadio avanzato; lei, colpita dalla Sla, la sclerosi laterale amiotrofica. Una storia che sarebbe già durissima da affrontare anche con il supporto totale dello Stato. Ma in Calabria, terra dove la sanità pubblica spesso si traduce in silenzi e rinvii, diventa un calvario inaccettabile.

Le omissioni dell’Asp e il silenzio istituzionale

Nonostante abbiano presentato la domanda per accedere al Fondo per le non autosufficienze (Fna) già a febbraio 2024 e nonostante la graduatoria definitiva sia stata pubblicata da mesi, la coppia non ha ricevuto alcuna risposta ufficiale dall’Asp di Reggio Calabria. Nessuna comunicazione, nessun contributo, nessuna tutela concreta. A renderlo noto è la deputata del Movimento 5 Stelle Vittoria Baldino, che ha presentato un’interrogazione parlamentare ai ministri competenti per chiedere interventi immediati.

La situazione si aggrava ulteriormente con il mancato avvio delle sedute di logopedia per la signora Radu, fondamentali per rallentare il decorso della Sla, e con gravi ritardi nella consegna dei farmaci salvavita. Una gestione, secondo Baldino, “fallimentare e disumana”.

L’appello al Governo e alla Regione

Nella sua interrogazione, la parlamentare calabrese chiede al Governo non solo di garantire il riconoscimento immediato dei diritti economici e sanitari alla coppia, ma anche di avviare un’indagine sulla gestione del Fna in Calabria. Una verifica che dovrebbe far luce sulla trasparenza, sui criteri di priorità e sui tempi di erogazione dei fondi per i soggetti più fragili.

Baldino non si ferma alla denuncia. Chiede anche alla Regione Calabria di istituire, come già avviene in Toscana, un fondo regionale specifico per i malati di SLA e i loro caregiver. Un atto necessario per non lasciare sole le famiglie in situazioni di estremo bisogno.

Quando la malattia incontra il vuoto dello Stato

“Chi soffre non può essere lasciato solo né costretto a elemosinare diritti previsti dalla legge”, ha dichiarato Baldino. È questo il cuore della vicenda: due persone che, oltre alla malattia, devono affrontare anche l’umiliazione dell’abbandono istituzionale. Un dramma che non può e non deve diventare routine. Perché ogni diritto negato, ogni attesa ingiustificata, è un colpo inferto alla dignità umana.