Il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Saverio Sapia, ha ha chiesto la condanna delle sei persone che hanno scelto il rito abbreviato nel procedimento sul presunto sfruttamento dei lavoratori nei supermercati del gruppo Paoletti, distribuiti tra Montepaone, Soverato e Chiaravalle Centrale. 

La condanna

La condanna più alta, 14 anni di reclusione insieme alla confisca del compendio aziendale, é stata chiesta a carico del titolare dei supermercati, Paolo Paoletti. Per quanto riguarda gli altri imputati, 9 anni e 2 mesi sono stati chiesti per la moglie di Paoletti, Anna Valentino; 7 anni e 11 mesi per Vittorio Fusto, dipendente di Paoletti; 4 anni e 11 mesi per la collaboratrice Tiziana Nisticò; un anno e 4 mesi per il figlio di Paoletti, Rosario Martinez, e 2 anni per Vito Doria, conciliatore sindacale della Uila. Dall'indagine sulla quale s'incardina il processo, condotta dalla Guardia di finanza di Catanzaro, sono emerse le retribuzioni inadeguate, o comunque insufficienti rispetto alla quantità ed alla qualità del lavoro svolto, e cioè quattro euro l'ora a fronte di una prestazione lavorativa di oltre 50 ore a settimana. Alcuni dipendenti, secondo l'accusa, sarebbero stati costretti inoltre a restituire in contanti ai datori di lavoro parte delle retribuzioni ricevute, con minaccia di licenziamento e facendo leva sul loro stato di bisogno. Nel processo si sono costituite parte civile 51 persone, la maggior parte delle quali é composta da dipendenti dei supermercati.