Come potrebbero essere stati distrutti i distributori secondo l'Ia
Come potrebbero essere stati distrutti i distributori secondo l'Ia

È durato meno di mezzo minuto, ma ha lasciato dietro di sé danni per migliaia di euro e un'intera comunità sotto shock. È quanto accaduto all’alba a Mileto, in provincia di Vibo Valentia, dove due individui incappucciati hanno preso di mira un punto vendita automatico di snack e bevande, inaugurato da poco e già diventato riferimento per molti residenti e passanti, soprattutto nelle ore notturne.

La dinamica: colpi precisi e furia cieca

Il raid è avvenuto intorno alle 5 del mattino. Le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza, ora nelle mani dei carabinieri, mostrano uno dei due assalitori fare da palo, mentre l’altro, con in mano un martello, colpisce con violenza vetri, schermi, tablet di gestione e distributori automatici. Un’azione rapida, mirata, priva di esitazioni. Nessun tentativo di furto: solo violenza distruttiva.

Un colpo che ferisce la comunità

Il locale non era solo un’attività commerciale. In un territorio dove i servizi notturni sono pressoché assenti, rappresentava una presenza costante e rassicurante, soprattutto per giovani, lavoratori notturni e viaggiatori. Colpire un esercizio del genere equivale a colpire un punto di aggregazione sociale, un luogo simbolicamente "aperto" in un contesto che spesso si chiude su se stesso.

Il sospetto: un messaggio del racket

Gli inquirenti non escludono la pista più inquietante: quella del racket delle estorsioni. L’assenza di furto e la precisione dell’attacco portano a pensare a un’azione dimostrativa, un messaggio intimidatorio per il titolare – o per altri commercianti della zona. Un segnale che potrebbe rientrare in un disegno più ampio, volto a riaffermare il controllo criminale sul territorio.

Le indagini: incroci, sospetti e analisi video

Le forze dell’ordine, coordinate dalla procura competente, stanno analizzando le immagini registrate, cercando riscontri su movimenti sospetti, veicoli coinvolti e possibili complici. Si sospetta che i due aggressori non abbiano agito da soli, e che possano far parte di una rete criminale attiva nell’area, forse già nota alle autorità.

Una risposta attesa dal territorio

La comunità di Mileto, già provata da episodi di intimidazione in passato, attende una risposta chiara e decisa dalle istituzioni. Il timore è che simili atti, se non contrastati con fermezza, possano generare un clima di paura e rassegnazione, scoraggiando nuove aperture e soffocando il tessuto economico locale.

Nel frattempo, il titolare del locale ha annunciato la volontà di riaprire, nonostante tutto. Un gesto di resistenza civile che, in un contesto come questo, vale più di mille parole.