Crotone, salvati 73 migranti alla deriva: operazione difficile in mare forza 6
Tra i migranti anche un neonato afgano di appena sei mesi, sbarcato insieme ai genitori

Un intervento complesso e coraggioso quello messo in atto dalla Guardia Costiera di Crotone nel pomeriggio di ieri, che ha consentito il salvataggio di 73 migranti a bordo di una barca a vela in avaria, alla deriva a circa 30 miglia nautiche da Capo Rizzuto. L’allarme è scattato intorno alle 16, quando la motovedetta CP 311 è partita per intercettare l’imbarcazione, in difficoltà a causa del mare agitato e del vento forte proveniente da sud.
La vicenda
Le condizioni meteo avverse – con mare forza 6 – hanno reso le operazioni di abbordaggio e trasbordo particolarmente delicate. A supporto della motovedetta è intervenuto anche un peschereccio d’altura, che ha fatto da ridosso per contenere il moto ondoso, consentendo un minimo di stabilità durante le manovre. Nonostante ciò, i militari della Capitaneria di Porto hanno dovuto fronteggiare ulteriori difficoltà tecniche, tra cui la rottura delle bitte della barca a vela e di alcune cime fondamentali per il trasferimento in sicurezza dei passeggeri.
L'assistenza
Completate le operazioni, la motovedetta ha fatto rotta verso il porto di Crotone, dove l’arrivo è avvenuto intorno alle 20.30. Tra le persone soccorse, tutte provenienti da Iran e Afghanistan, si contano 8 donne e ben 18 minori, di cui 11 non accompagnati. Tra i migranti anche un neonato afgano di appena sei mesi, sbarcato insieme ai genitori. A terra, l’accoglienza è stata coordinata dall’Ufficio immigrazione della Questura di Crotone, che ha seguito le operazioni di sbarco in sinergia con la Croce Rossa Italiana. L’assistenza sanitaria è stata garantita dal personale dell’Azienda sanitaria provinciale, attraverso l’equipe dell’Ufficio vulnerabilità, attivato per fronteggiare le emergenze legate agli arrivi via mare.
Le 73 persone tratte in salvo sono state successivamente trasferite al centro di accoglienza di Sant’Anna, nel comune di Isola Capo Rizzuto, dove riceveranno supporto, cure e la prima accoglienza.
Ancora una volta, il Canale di Sicilia e il Mar Ionio si confermano teatri di salvataggi complessi, spesso in condizioni estreme, che mettono alla prova le capacità operative delle forze impegnate nel soccorso.