Scarichi abusivi
Scarichi abusivi

Le coste italiane continuano a essere violate dal cemento selvaggio e da pratiche illecite che compromettono l’ambiente marino e costiero. A denunciarlo è Legambiente, con i dati dell’anteprima di Mare Monstrum 2025. Nel 2024, sono stati registrati 10.332 reati ambientali nelle regioni costiere, con una media di 28 infrazioni al giorno. La Campania si conferma in testa con 1.840 reati accertati (+20,2% rispetto al 2023), seguita dalla Puglia (1.219) e dalla Sicilia (1.180). In aumento anche gli illeciti amministrativi a livello nazionale: ben 27.960 nel 2024, con un valore complessivo di sanzioni che supera i 53 milioni di euro.

Calabria: un campanello d’allarme

In questa fotografia nazionale preoccupante, la Calabria scivola dal quarto al quinto posto nella classifica dei reati ambientali legati al mare, con 869 illeciti gravi accertati, pari all’8,4% del totale nazionale. Nonostante la leggera discesa in classifica, il dato rimane allarmante e conferma una persistente vulnerabilità delle coste calabresi. Legambiente sottolinea come le regioni a tradizionale presenza mafiosa – Calabria inclusa – continuino a concentrare quasi la metà dei reati ambientali, con 5.108 violazioni totali, 5.377 denunce e 6 arresti. La pressione illegale sul litorale calabrese mette a rischio tanto l’ambiente quanto le prospettive di sviluppo sostenibile e turistico della regione.

Serve un cambio di rotta strutturale

L’efficacia delle attività di controllo è in crescita: oltre 534.000 accertamenti nel 2024 (+6%), ma ciò non basta a fermare il fenomeno. Le coste calabresi, pur meno colpite rispetto ad altre aree del Sud, restano esposte a una serie di minacce legate a speculazioni edilizie, scarichi abusivi e occupazioni illegittime del demanio. Per Legambiente, è fondamentale rafforzare le politiche di prevenzione, rendere più rapido il ripristino della legalità e coinvolgere le comunità locali in un percorso di tutela e valorizzazione delle risorse costiere. La Calabria ha un patrimonio naturale unico, ma senza una svolta reale sul fronte della legalità, rischia di perdere uno dei suoi asset più preziosi: il mare.