Marcello Manna assolto: "Inchiesta inconsistente, ora si chiarisca lo scioglimento del Comune"
L'ex sindaco di Rende commenta la sentenza del processo "Reset" che lo scagiona dall'accusa di scambio politico-mafioso: "La magistratura ha visto le falle dell'indagine. La città ora pretende risposte."

“Sono soddisfatto perché la magistratura giudicante è stata assolutamente presente e ha colto tutte le criticità di un’inchiesta che, per la verità, faceva acqua da tutte le parti.” Con queste parole, Marcello Manna, ex sindaco di Rende, ha commentato la sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste” emessa nei suoi confronti dal Tribunale di Cosenza al termine del processo "Reset". Manna era accusato di scambio politico-elettorale di tipo mafioso, accusa per la quale la Procura aveva chiesto dieci anni di reclusione.
L'esito del processo "Reset"
Il processo, che ha coinvolto numerosi imputati, si è concluso con un bilancio complesso: 61 condanne e 63 assoluzioni. Tra gli assolti, oltre a Manna, figura anche l'ex assessore comunale Pino Munno, coinvolto nella stessa accusa di presunti accordi elettorali con la criminalità organizzata. L’inchiesta, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, aveva portato nel 2023 anche all’arresto di Manna e allo scioglimento del Comune di Rende per presunti condizionamenti mafiosi.
Le domande sullo scioglimento del Comune
“Allora bisogna chiedersi perché si è arrivati allo scioglimento del Comune,” ha proseguito Manna dopo l'assoluzione. “Qualcuno deve spiegare cosa è realmente accaduto. Si parlava di infiltrazioni mafiose, ma oggi, con la mia assoluzione, si è stabilito il contrario.” L’ex sindaco ha infine sottolineato come una parte della cittadinanza stia ora chiedendo chiarezza, domandandosi chi abbia orchestrato l’intera operazione e quali poteri abbiano interrotto un’attività amministrativa che, a suo dire, era pienamente legittima.