Diritto allo studio: oltre 57 milioni di euro alle università calabresi per le borse di studio 2024/2025

Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha stanziato complessivamente 18.827.009,25 euro agli atenei della Calabria per le borse di studio relative all’anno accademico 2024/2025. La somma proviene dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), nell’ambito del più ampio investimento per il rafforzamento del diritto allo studio su scala nazionale.

Le somme assegnate agli atenei calabresi

Tra gli atenei beneficiari, l’Università della Calabria (Unical) di Arcavacata di Rende ha ricevuto la quota più significativa, con 11.107.935,46 euro.
Segue l’Università degli Studi di Reggio Calabria “Mediterranea”, con 2.259.241,12 euro, e l’Università degli Studi di Catanzaro “Magna Graecia”, con 5.271.562,58 euro.

A questi fondi PNRR si aggiungono ulteriori 38.536.156,51 euro provenienti dal Fondo integrativo statale (FIS), portando il totale destinato agli atenei calabresi alla cifra di 57.363.165,76 euro.

Bernini: “Le borse di studio sono lo strumento più concreto”

“Il rafforzamento del diritto allo studio è, e resterà, una nostra priorità” – ha dichiarato il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini – “Vogliamo garantire a tutti l’accesso all’università e offrire a ciascuno la possibilità di far emergere il proprio talento, indipendentemente dalle condizioni economiche di partenza”.

Il Ministro ha inoltre ribadito l’importanza delle borse di studio come strumento centrale per accompagnare gli studenti meritevoli nel loro percorso universitario: “Continueremo a investire nel diritto allo studio perché crediamo in un’università realmente aperta, capace di valorizzare le competenze e le aspirazioni di ogni giovane”.

Una strategia nazionale per l’istruzione

Il finanziamento alle università calabresi rientra in un pacchetto complessivo di 880 milioni di euro destinati alle borse di studio per l’anno accademico 2024/2025. Una cifra record, che testimonia l’impegno del Governo nel promuovere un sistema universitario più inclusivo e accessibile, dove il merito possa emergere senza ostacoli economici.