Petronà
Petronà

La ’ndrina Bubbo opera prevalentemente nella Presila catanzarese, con basi a Petronà, Cerva e Sersale, Comuni dove esercita il controllo sul territorio. La sua presenza è accertata anche sul piano criminale delle alleanze, condividendo interessi e connessioni con le cosche Nicoscia e Farao-Marincola del crotonese, nonché con la famiglia Trovato residente nel lecchese. Inoltre, risultano accertate operazioni di vendita di armi con legami diretti alla "Locale" di Galbiate, vicino a Milano, in collegamento alla rete calabrese.

Faide e inchiesta "Karpanthos"

Il sodalizio è stato al centro dell’inchiesta Karpanthos, promossa dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, che ha evidenziato la capacità del gruppo di influenzare amministrazioni locali e mercati illeciti nella Presila calabrese. Il Comune di Cerva è stato sciolto per infiltrazioni mafiose; nel processo con rito abbreviato risultano 52 condanne, con pene fino a vent’anni, che hanno colpito esponenti della ‘ndrina Bubbo e alleati dei Carpino.

Rapporti e contesto criminale

Secondo le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, tra cui Felice Ferrazzo, Luigi Scalese e Carmine Scarpino, esistevano due gruppi criminali distinti attivi su Petronà: uno legato ai Carpino e uno ai Bubbo. Tali testimonianze hanno consentito di ricostruire la struttura organizzativa, i rapporti di potere e le dinamiche interne e territoriali.

Il futuro della cosca

Nonostante il duro colpo inferto dall’operazione giudiziaria, la ‘ndrina Bubbo rimane una realtà criminale radicata nella Presila catanzarese. La capacità di intrecciare alleanze con altre cosche storiche e proiettarsi anche al di fuori della provincia di origine ne suggerisce una resilienza strutturale e l’attuale capacità di incidere su più territori.