Le ciambelle della spiaggia: il dolce rito dell’estate calabrese
Da Belmonte Calabro a Soverato, passando per Amantea e Guardia Piemontese: il profumo del fritto tra gli ombrelloni racconta tradizione, mare e felicità

Ogni estate in Calabria c'è il richiamo inconfondibile dei venditori ambulanti che attraversano la spiaggia con il cestino in spalla e l’aria rovente. “Ciambelleeee! Caldeeee! Appena fritteee!”. Quel suono è un segnale universale, è l'ora di concedersi un piccolo peccato di gola. Le ciambelle fritte sulla sabbia non sono solo un dolce, sono un simbolo dell’estate calabrese, una tradizione che unisce generazioni e località diverse in un unico gesto goloso.
Costa tirrenica: da Belmonte a Soverato, il regno delle ciambelle
A Belmonte Calabro, la sosta per una ciambella in spiaggia è quasi obbligatoria, qui si predilige la versione classica, semplice e fragrante, spesso impastata con farine locali. Proseguendo verso sud, ad Amantea si trovano vere specialità, ciambelle leggere, dorate, con il giusto equilibrio tra croccantezza esterna e cuore soffice. A Guardia Piemontese, borgo sospeso tra storia e mare, le ciambelle sono spesso accompagnate da panorami mozzafiato e da racconti di venditori storici che ne custodiscono la ricetta da generazioni. E ancora, a Soverato e Tropea, l’odore dello zucchero che si caramella al sole si mescola all’aria salmastra, creando un’esperienza sensoriale che nessuna merenda industriale potrà mai eguagliare.
Una dolce tradizione che non conosce crisi
Le ciambelle fritte in spiaggia sono il vero “street food del mare”. Nessuna vetrina, nessun packaging ma solo un foglio di carta oleata, le mani appiccicose di zucchero e il sorriso soddisfatto di chi sta per gustare una delizia. È un rito che sopravvive ai trend gastronomici, che resiste al tempo e alle mode. In un’epoca in cui tutto cambia velocemente, quel profumo che si avvicina tra gli ombrelloni è una certezza. E ogni morso è un tuffo nel passato, nel presente e sicuramente anche nel futuro dell’estate calabrese.