Cirò Classico, la Calabria brinda al riconoscimento europeo: “Un traguardo che premia la nostra identità”
Il presidente Occhiuto celebra la decisione della Commissione europea: “Un orgoglio per la Calabria, frutto di un lavoro di squadra”

La Commissione europea ha ufficialmente conferito al Cirò Classico la Denominazione di origine controllata e garantita (Docg), approvandone l’iscrizione come Dop nel registro dell’Unione. Si tratta di un risultato di straordinaria importanza per la Calabria, che vede riconosciuta a livello internazionale una delle sue più antiche e nobili produzioni vitivinicole.
Ad esprimere grande soddisfazione è Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, che in una nota ha definito la decisione europea «un motivo di grande orgoglio per tutta la Calabria e un riconoscimento alla qualità straordinaria della nostra tradizione vitivinicola».
Occhiuto: “Un successo costruito insieme”
Secondo il presidente Occhiuto, questo prestigioso traguardo non è frutto del caso, ma del lavoro corale di produttori, istituzioni locali e nazionali che hanno creduto e investito in una filiera d’eccellenza. «Desidero ringraziare – ha aggiunto – il ministro Francesco Lollobrigida, per il supporto determinante offerto al comparto agroalimentare italiano, e l’assessore regionale Gianluca Gallo, per il suo costante impegno a sostegno della filiera vitivinicola calabrese».
Il Cirò Classico come simbolo di identità culturale
Non è solo un riconoscimento formale. Secondo Occhiuto, «oggi brindiamo non solo a un vino, ma a un pezzo della nostra identità culturale che conquista un posto di rilievo in Europa». Il Cirò Classico, infatti, rappresenta una sintesi di storia, territorio e saperi antichi, capaci oggi di farsi apprezzare anche sui mercati internazionali.
«È un segnale forte – conclude il presidente – di quanto la Calabria possa competere e primeggiare con prodotti unici e di qualità assoluta. Dobbiamo continuare su questa strada, promuovendo e tutelando le nostre eccellenze con orgoglio e visione».
Un brindisi calabrese all’Europa
Con l’ingresso del Cirò Classico nel registro delle Dop europee, la Calabria rafforza il proprio ruolo nel panorama enologico italiano e internazionale, dimostrando che anche dai territori più periferici può emergere una qualità capace di fare scuola e conquistare nuovi mercati.
Una vittoria per la Calabria intera, che oggi brinda con uno dei suoi vini più rappresentativi, simbolo di radici profonde e di un futuro tutto da scrivere.