Roberta Lanzino
Roberta Lanzino

Il 26 luglio 1988, Roberta Lanzino, una studentessa universitaria di 19 anni di Rende (Cosenza), si mise in viaggio in motorino verso la casa al mare della famiglia a Torremezzo di Falconara Albanese. I genitori la seguivano in auto, ma una breve sosta per fare rifornimento d'acqua e acquistare un cocomero li fece ritardare. Roberta, nel frattempo, si perse lungo una strada secondaria e chiese indicazioni a dei passanti. Poco dopo, venne aggredita, violentata e uccisa con estrema brutalità. Il suo corpo fu ritrovato il giorno successivo in una scarpata, con evidenti segni di violenza e soffocamento.

Un’indagine tra errori e silenzi

Le indagini iniziali si concentrarono su tre agricoltori locali, i fratelli Luigi e Rosario Frangella e il cugino Giuseppe, che furono arrestati ma successivamente assolti per "non aver commesso il fatto". L'inchiesta fu segnata da errori procedurali, come la distruzione di prove fondamentali, tra cui alcuni indumenti della vittima. Negli anni successivi, emersero collegamenti con la 'ndrangheta: nel 2000, il pentito Franco Pino indicò Luigi Carbone e Franco Sansone come responsabili dell'omicidio. Tuttavia, Sansone fu assolto nel 2015 per insufficienza di prove, mentre Carbone era già scomparso nel 1989, presumibilmente vittima di "lupara bianca".

Il dolore di una madre

Matilde Lanzino, madre di Roberta, ha sempre portato il peso di quella tragica giornata. In un'intervista, ha espresso il suo rimorso per aver lasciato la figlia proseguire da sola: "Ti hanno ucciso i tuoi stupratori, ma un poco anche io". Nel libro "Viaggio verso il mare", Matilde racconta il suo dolore e la lotta per ottenere giustizia per la figlia.

Una memoria che diventa impegno

Nel 1989, i genitori di Roberta fondarono la "Fondazione Roberta Lanzino", con l'obiettivo di combattere la violenza di genere e supportare le donne vittime di abusi. La fondazione gestisce un centro antiviolenza e una casa rifugio, offrendo assistenza e protezione a chi ne ha bisogno . La memoria di Roberta è stata inoltre celebrata attraverso una graphic novel intitolata "Roberta Lanzino, ragazza", scritta da Celeste Costantino e illustrata da Marina Comandini, con la prefazione di Carlo Lucarelli.

Un simbolo contro la violenza

A 37 anni dalla sua morte, Roberta Lanzino è diventata un simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. La sua storia continua a sensibilizzare l'opinione pubblica e a ispirare iniziative volte a prevenire e contrastare il femminicidio. Il suo ricordo vive nelle azioni quotidiane di chi si impegna per una società più giusta e sicura per tutte le donne.