Nove indagati, perquisizioni e indagini tra Calabria e Campania. Il caso di botulino esploso a Diamante lo scorso agosto, costato la vita a Luigi Di Sarno, 52 anni, di Cercola, e a Tamara D’Acunto, 45 anni, di Diamante, continua a scuotere le due regioni e a richiedere verifiche serrate da parte della magistratura e delle autorità sanitarie.

Le indagini

Nel mirino della Procura di Paola, guidata da Domenico Fiordalisi, ci sono responsabilità che spaziano dalla produzione alla vendita al dettaglio fino al trattamento sanitario. Gli inquirenti hanno iscritto nove persone nel registro degli indagati: l’ambulante che avrebbe venduto i panini con salsiccia e cime di rapa, tre responsabili delle aziende produttrici di friarielli e cinque medici appartenenti a due strutture sanitarie del Cosentino, una privata e l’altra pubblica.

Le verifiche dell’Asp e i richiami

Parallelamente, l’Asp di Salerno ha effettuato controlli nello stabilimento di Scafati specializzato nella produzione di broccoletti. Le ispezioni avrebbero fatto emergere presunte irregolarità. Non solo: già ad agosto erano stati emessi richiami ministeriali per alcune confezioni di friarielli alla napoletana considerate a rischio contaminazione, con l’invito a ritirare immediatamente i prodotti in giacenza.

Il commento della Procura

Il procuratore Fiordalisi ha sottolineato che si tratta di “una inchiesta molto complessa”, in cui si intrecciano indagini autonome delle Asp e accertamenti richiesti dall’autorità giudiziaria. L’obiettivo dichiarato è accertare con precisione le responsabilità lungo tutta la catena, dalla produzione all’assistenza medica, in una vicenda che ha aperto un fronte delicatissimo per la salute pubblica e la sicurezza alimentare.