Sparatoria sul lungomare di Rossano, arrestato anche un minorenne
Un terzo giovane indiziato per il tentato omicidio del 16 giugno. Il ragazzo è stato trasferito in un Istituto per Minorenni

Nella giornata di ieri, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano e gli Agenti del Commissariato di Polizia, al termine di un’attività investigativa lunga e articolata, hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di un giovane non ancora maggiorenne. Il ragazzo è gravemente indiziato di essere coinvolto nella sparatoria avvenuta nella notte del 16 giugno 2025 sul lungomare dell’area urbana di Rossano.
L’operazione, condotta sotto la direzione delle Procure della Repubblica di Castrovillari e per i Minorenni di Catanzaro, si è conclusa con il collocamento del giovane presso un Istituto per Minorenni.
La notte della sparatoria
L’episodio risale a una calda notte d’inizio estate. In quell’occasione, sul frequentatissimo lungomare di Rossano, vennero esplosi diversi colpi d’arma da fuoco contro un uomo con precedenti penali. Nonostante la gravità del gesto, nessuno dei numerosi presenti fu colpito, ma l’intera comunità rimase scossa da quella che sembrava una vera e propria esecuzione in pieno centro cittadino. L’obiettivo dell’agguato riuscì a salvarsi, ma la violenza del gesto lasciò un segno profondo sul territorio.
I primi arresti e la svolta nelle indagini
Già nelle ore immediatamente successive alla sparatoria, gli inquirenti avevano sottoposto a fermo due persone, legate da vincoli familiari, ritenute coinvolte nell’azione armata. I rilievi effettuati da Carabinieri e Polizia permisero però di raccogliere elementi che indicavano la presenza di un terzo individuo sulla scena. Da quel momento le indagini si concentrarono su quest’ulteriore figura, la cui identità è stata accertata in pochi giorni.
Un minore coinvolto in un attentato
Il terzo indagato si è rivelato essere un ragazzo non ancora diciottenne, ora formalmente indiziato dei reati di tentato omicidio aggravato e porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico. I riscontri investigativi hanno portato la Procura della Repubblica per i Minorenni di Catanzaro a richiedere una misura cautelare, accolta dal giudice, che ha disposto il trasferimento del giovane in una struttura per minori.
Legalità e prevenzione nei contesti a rischio
Il caso rappresenta un esempio concreto dell’azione congiunta tra forze dell’ordine e magistratura minorile, non solo per punire ma anche per prevenire la devianza giovanile. L’attenzione agli ambienti a rischio e la rapidità nell’identificazione dei responsabili hanno consentito di dare una risposta immediata alla cittadinanza, segnando un passo importante nel contrasto alla criminalità violenta sulla costa jonica calabrese.