Milano, 51 incontri tra ‘ndrangheta e cyber-spie: Equalize al centro di una rete tra affari e minacce
Il Tribunale del Riesame conferma i legami stabili tra sodali lombardi e calabresi: al centro, estorsioni, spionaggio e una fitta trama di potere

Tra settembre 2023 e settembre 2024 si sarebbero tenuti ben 51 incontri riservati all’interno di un locale del centro di Milano. Un’attività meticolosa e cadenzata, definita dai giudici del Riesame di Milano come “testimonianza della stabilità e della continuità dei rapporti” tra due mondi apparentemente distanti ma sempre più intrecciati: da un lato i sodali lombardi legati al gruppo delle presunte cyber-spie dell’agenzia investigativa Equalize, dall’altro esponenti della ‘ndrangheta calabrese.
Equalize e la rete tra Roma, Milano e la Calabria
Al centro dell’inchiesta – coordinata dalla Dda e dalla Dna, con indagini dei carabinieri del Ros – si staglia la figura dell’imprenditore romano Lorenzo Sbraccia, arrestato il 14 aprile e attualmente ai domiciliari per motivi di salute. Sbraccia sarebbe stato un cliente storico di Equalize, l’agenzia investigativa fondata da Carmine Gallo, ex poliziotto deceduto per infarto a marzo, e dal tecnico informatico Nunzio Samuele Calamucci, anch’egli finito agli arresti domiciliari. Secondo i giudici, Sbraccia era un “affezionato cliente”, quasi un abbonato, dei loro servizi di investigazione, per cui avrebbe speso centinaia di migliaia di euro.
Il ruolo della ‘ndrangheta e l'estorsione ai danni dei Motterlini
L’indagine ruota intorno a una presunta tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso, ai danni dei fratelli Motterlini, imprenditori milanesi titolari della G&G Costruzioni. Proprio quella richiesta di “servizio delicato” affidata a Equalize avrebbe innescato l’operazione giudiziaria. A partecipare agli incontri riservati milanesi, come riportato nell’ordinanza del Riesame, ci sarebbero stati esponenti noti come Nunziatino Romeo – legato alla famiglia Barbaro-Papalia e considerato figura centrale della cosiddetta “‘ndrangheta stragista” – insieme a Pasquale e Francesco Barbaro, Francesco Baldo, Umberto Buccarelli, Giuseppe Trimboli e Fulvio Cilisto.
Il testimone chiave e le conferme giudiziarie
Determinanti per l’evoluzione dell’indagine sono state le dichiarazioni di Nunziatino Romeo, rese il 24 marzo scorso. Le sue parole hanno confermato i sospetti su una rete consolidata, capace di muoversi agilmente tra Milano e la Calabria, fondendo logiche mafiose con competenze informatiche avanzate e relazioni imprenditoriali. La procura ha presentato una nuova istanza cautelare accolta dal gip Fabrizio Filice, convalidata in seguito dal collegio del Riesame composto dai giudici Galli, Amicone e Morra.
Un mosaico criminale sempre più sofisticato
Il caso Equalize apre uno squarcio inquietante sulla nuova frontiera del crimine organizzato: alleanze trasversali tra mafie tradizionali e professionisti dell’intelligence privata, al servizio di imprenditori disposti a tutto. Una rete che usa Milano come crocevia strategico e che, pur colpita dalle indagini, lascia intravedere la crescente pervasività della ‘ndrangheta nei gangli economici e tecnologici del Paese.