Cosca Nicoscia: dall’emergere in Calabria all’espansione criminale in Emilia-Romagna e Trentino
Alleata con gli Arena e Grande Aracri, la ‘ndrina si impone nel crotonese e conquista una rete internazionale

La cosca Nicoscia è una delle ‘ndrine attive a Isola Capo Rizzuto e si è affermata come protagonista nel panorama criminale calabrese grazie a solide alleanze con i clan Grande Aracri e Arena. Pur mantenendo una forte presenza nella provincia di Crotone, la famiglia ha esteso le proprie attività anche nell’Emilia-Romagna, in particolare nella zona di Reggio Emilia, segno di una strategia espansionistica e relazionale marcata.
Una storia segnata da faide e alleanze
Negli anni duemila, l'operazione "Scacco Matto" ha colpito duramente la cosca, portando in carcere esponenti di rilievo come il reggente Salvatore Nicoscia. La conseguenza fu un vuoto di potere che venne in parte occupato da membri della famiglia Capicchiano, una dinamica che evidenzia i fluidi equilibri interni e le interdipendenze fra diverse ‘ndrine del territorio.
Strategie espansionistiche tra Nord e Sud
Il clan non ha limitato le proprie ambizioni al solo crotonese ma ha messo radici anche nel Nord Italia. In particolare, indagini hanno rivelato la penetrazione della cosca in territori come il Trentino, dove i Nicoscia - in rapporto con i clan degli Arena - hanno orchestrato complesse operazioni finanziarie, tra cui il ricorso a società cartiere per frodare il fisco mediante crediti d’imposta.
Il quadro criminale attuale
Il contesto criminale di Isola Capo Rizzuto resta segnato da un conflitto storico tra i Nicoscia e gli Arena, e in chiave criminale nazionale, l’intervento delle Procure di Catanzaro e Trento ha portato, nel 2021, a ingenti sequestri di beni: patrimonio stimato intorno ai 10 milioni di euro. Le misure hanno interessato società nei settori del turismo, trasporti e immobiliare collegati alla cosca.