Nicolino Grande Aracri
Nicolino Grande Aracri

La cosca Grande Aracri incarna la capacità della ‘ndrangheta di trasformarsi: da gruppo violento e territoriale, ha evoluto un potere trasversale che unisce traffici criminali e strategie imprenditoriali, estese dal Sud al Nord, fino ad influenzare ambiti economici e politici con modalità sempre più sofisticate.

Origini e ascesa

La 'ndrina Grande Aracri prende forma a Cutro (Crotone), emergendo già negli anni '70 e '80 come protagonista nella violenta faida con la famiglia Dragone. Con l'arresto del boss Antonio Dragone nel 1982, Nicolino Grande Aracri assume il controllo, potenziando traffici di stupefacenti tra Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, Liguria ed Europa.

Espansione geografica

Nel tempo, la cosca ha consolidato posizioni in vaste aree del Nord Italia: Parma, Piacenza, Mantova, Cremona, Fidenza, Salsomaggiore, Verona, oltre al rafforzamento in Germania. Un potere diffuso anche grazie alle capacità imprenditoriali in settori come edilizia, appalti e gestione di villaggi turistici e centri accoglienza.

Faide e tensioni interne

Il clan ha affrontato numerose faide, soprattutto con le famiglie Dragone, Arena e Nicoscia. Scontri sanguinosi hanno segnato il periodo tra fine anni '90 e primi anni 2000, inclusi omicidi a colpi di bazooka e numerose operazioni antimafia: “Scacco Matto”, “Grande Drago”, “Edilpiovra” e altre, smantellando le strutture del clan ma senza arrestarne il potere sul territorio.

Infiltrazioni e strategia low-profile

Pur colpiti da maxi inchieste (Aemilia, Grimilde, Farmabusiness), i Grande Aracri hanno mantenuto un profilo “basso e morbido”: conosciuti per l’infiltrazione in imprese del Nord, manipolazione degli appalti, frodi europee e riciclaggio, affiancando violenza a sofisticate strategie economico-politiche.

Vertici e collaborazioni giudiziarie

Il clan è guidato da Nicolino e Francesco Grande Aracri: il primo considerato un “crimine internazionale”, il secondo figura chiave nel distretto emiliano – condannato per il capillare controllo delle attività mafiose nella regione. Diverse operazioni hanno portato all’arresto di membri della famiglia, tra cui professionisti collusi come avvocati e commercialisti.

Situazione attuale

Stando alla Relazione semestrale della Dia, i Grande Aracri risultano ancora egemoni nella provincia di Crotone, mentre nel settentrione si intensificano le operazioni per limitare la presenza mafiosa. Il recente processo Farma Business ha confermato ulteriori condanne definitive, ribadendo la tenacia e la resilienza della cosca.