Non ce l’ha fatta più. Dopo anni vissuti nel silenzio e nella paura, una donna ucraina residente a Taurianova ha trovato la forza di chiedere aiuto. A farle compiere il passo decisivo è stato il timore crescente per la propria incolumità e, soprattutto, per quella della figlia. Presentatasi ai carabinieri, la donna ha denunciato una lunga e dolorosa storia di abusi, fatta di violenze fisiche e psicologiche che, secondo quanto emerso, si sarebbero protratte per anni.

Un incubo quotidiano

Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi, hanno portato alla luce una vicenda di maltrattamenti domestici che affonda le radici nel tempo. A finire sotto accusa è un uomo di 50 anni, ex compagno della vittima, nei confronti del quale il Tribunale ha disposto una misura cautelare. Secondo quanto ricostruito, l’uomo avrebbe sottoposto la donna a offese, minacce, percosse e umiliazioni continue, spesso in presenza della figlia minorenne.

Violenza anche dopo la separazione

Ma la violenza non si sarebbe fermata nemmeno con la fine della relazione. L’uomo, infatti, avrebbe continuato a tormentare l’ex compagna anche dopo il suo trasferimento presso l’abitazione materna. Un comportamento reiterato e ossessivo, tale da provocare nella donna un costante stato di ansia, paura e prostrazione psicologica. Un uso sistematico della violenza, fisica e morale, che ha reso inevitabile l’intervento dell’autorità giudiziaria.

Una misura per tutelare la vittima

Alla luce degli elementi raccolti, e in base all’ipotesi accusatoria condivisa dalla Procura, è stato ritenuto necessario applicare nei confronti dell’uomo il divieto di avvicinamento alla persona offesa. Una misura cautelare indispensabile per restituire un minimo di serenità a chi ha avuto il coraggio di rompere il silenzio. Ora la speranza è che questa denuncia rappresenti non solo una svolta nella vita della donna, ma anche un messaggio di forza per tutte le vittime che ancora oggi, troppo spesso, si sentono sole e senza via d’uscita.