Il Comune di Reggio Calabria
Il Comune di Reggio Calabria

Il Comune di Reggio Calabria non avrebbe mai sottoscritto contratti di fornitura idrica per i propri uffici, scuole, cimiteri, impianti sportivi, tribunali e persino per il Comando della Polizia locale. È quanto emerso a seguito di una richiesta di accesso agli atti presentata alla Sorical Spa, la società che gestisce il servizio idrico in Calabria, da Simone Antonio Veronese, docente, dirigente sindacale Uil Scuola e presidente dell’associazione “Life” per le malattie rare.

La vicenda, già di per sé sconcertante, è sfociata in una denuncia-querela depositata presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, la Corte dei Conti della Calabria e il comando provinciale della Guardia di Finanza.

La denuncia: “Furto d’acqua e falso in bilancio, cittadini tartassati”

Secondo Veronese, l’amministrazione comunale sarebbe perseguibile penalmente per furto d’acqua e, a livello contabile, per falso in bilancio. “Metri cubi di acqua rubati, mai conteggiati – si legge nella denuncia – e fatti passare come perdite della rete idrica, spalmati poi sulle bollette dei cittadini che oggi pagano la tariffa più alta d’Italia”.

Veronese accusa il Comune di non aver mai ottemperato all’obbligo, in vigore dal 1996, di regolarizzare le utenze idriche pubbliche, e di non aver mai iscritto in bilancio le somme dovute. Il danno, secondo le stime fornite, ammonterebbe a una cifra compresa tra i 2 e i 3 milioni di euro.

Veronese contro Brunetti: “Non poteva non sapere”

Nel mirino della denuncia anche il vicesindaco Paolo Brunetti, indicato come “uno dei massimi esperti del settore idrico e tributario”. Veronese lo accusa apertamente: “Non può venire oggi a dirci che non sapeva. Brunetti era a conoscenza del problema, e il sindaco deve rispondere ai cittadini. Siamo di fronte a una situazione gravissima e non vorrei – ha aggiunto – che qualcuno abbia volontariamente ritardato l’installazione dei contatori per lasciare il peso alle amministrazioni future”.

La conferma dalle carte Sorical: obbligo mai rispettato

Alla denuncia si è unito anche Benedetto Romeo, che ha analizzato i moduli ufficiali di Sorical per l’attivazione di nuove utenze. Tra le voci obbligatorie, risulta chiaramente che anche gli enti pubblici devono dotarsi di allacci regolari e di misuratori. Solo così è possibile calcolare i consumi reali e anche quelli pregressi, che – dal 2023 – non sono più soggetti a prescrizione e, quindi, devono essere contabilizzati e pagati.

Un caso nazionale?

La vicenda potrebbe ora avere riflessi anche a livello nazionale, aprendo una riflessione sull’effettiva gestione delle utenze idriche pubbliche e sulla trasparenza amministrativa. A Reggio Calabria, intanto, la denuncia ha già scosso le fondamenta di un sistema che rischia di far pagare ai cittadini l’inadempienza di chi, da quasi trent’anni, ha ignorato norme, obblighi e responsabilità.

Il Comune replica a Veronese: "Accuse infondate sull'acqua negli edifici pubblici"

In merito alle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa da Simone Antonio Veronese, docente di educazione fisica, l'Amministrazione comunale di Reggio Calabria precisa che la questione relativa all'utilizzo dell'acqua negli edifici pubblici comunali è assolutamente lineare e trasparente.

Secondo quanto affermato in una nota ufficiale dal vicesindaco Paolo Brunetti, la problematica è stata già affrontata in numerosi incontri istituzionali con Sorical, trattandosi di una situazione che coinvolge in maniera generalizzata la stragrande maggioranza dei Comuni calabresi.

Le parole di Brunetti

"Si rileva in primo luogo – prosegue Brunetti – come Sorical, stando a quanto afferma Veronese, abbia diffuso pubblicamente dati relativi alla posizione del Comune di Reggio senza alcun coinvolgimento preventivo dell'Ente nella qualità di controinteressato".

"Tale comportamento – aggiunge – ha impedito ogni forma di contraddittorio, per cui la questione merita i dovuti approfondimenti, anche ai fini della corretta ricostruzione dei rapporti giuridico-contabili tra le parti".

Brunetti precisa inoltre che fino al 2022 la gestione del servizio idrico era interamente in capo al Comune, che risultava quindi anche erogatore dell’acqua nei confronti dei propri edifici pubblici.

"In tale contesto – chiarisce – si contesta al Comune di non aver contabilizzato a se stesso i consumi registrati, un’operazione priva di senso sostanziale, ma oggi utilizzata per rappresentare in modo gravemente strumentale una realtà inesistente".

Il vicesindaco: "Dove prende i dati Veronese?"

"Non è dato comprendere, inoltre – continua Brunetti – in che modo Veronese, che non risulta peraltro avere alcuna competenza tecnica sul settore idrico, giunga a quantificare in '30 milioni di euro' la presunta esposizione dell’Ente". "La determinazione di tale importo – aggiunge – appare priva di ogni fondamento contabile e documentale".

Il vicesindaco sottolinea anche che il Comune di Reggio Calabria è stato il primo ad avviare il processo di passaggio del servizio idrico integrato a Sorical. Una convergenza, questa, che non si è ancora conclusa e che richiede una complessa attività tecnico-amministrativa.

"La definizione delle partite contabili è tuttora in corso – precisa – e l’Ente vanta nei confronti di Sorical anche poste creditorie non ancora trasferite".

Brunetti ricorda poi che, dal 2017, il Comune non ha mai applicato aumenti tariffari sul servizio idrico, mantenendo inalterate le condizioni a tutela della cittadinanza.

Preannunciata azione legale

"Non risponde dunque al vero – afferma – l’accusa secondo cui le somme non riscosse sarebbero state 'spalmate sui cittadini' come perdite".

Alla luce della gravità delle affermazioni riportate a mezzo stampa, conclude il vicesindaco, "l’Ente ha già avviato le opportune verifiche in merito alla possibile rilevanza penale delle stesse, riservandosi ogni azione a tutela della propria immagine e di quella degli amministratori coinvolti".