Operazione “Shatter” a Lamezia Terme, due giovani identificati per una serie di furti e danneggiamenti su auto
L’indagine è nata dopo una serie di furti e atti vandalici avvenuti nella notte tra il 28 febbraio e il 1° marzo scorsi

Una vasta operazione dei Carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme, denominata “Shatter” (in inglese “infrangere”), ha portato oggi all’esecuzione di due misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti responsabili di una lunga serie di furti aggravati e danneggiamenti di auto in sosta. Si tratta di un diciannovenne di Curinga, posto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, e di un minorenne, collocato in una comunità ministeriale. Le ordinanze sono state emesse rispettivamente dal gip del Tribunale di Lamezia Terme e da quello del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, su richiesta delle Procure competenti. L’indagine è nata dopo una serie di furti e atti vandalici avvenuti nella notte tra il 28 febbraio e il 1° marzo scorsi. In quella circostanza, i militari della sezione radiomobile avevano fermato un minorenne sospettato di essere l’autore di almeno quattro furti d’auto. Ma è stato grazie a un’azione investigativa immediata e capillare che è emersa una realtà ben più complessa.
27 reati documentati tra il centro storico e Sambiase
Gli inquirenti hanno infatti ricostruito con precisione la commissione di 27 eventi delittuosi distinti, tra furti aggravati e danneggiamenti, compiuti prevalentemente nel centro storico e nel quartiere Sambiase, quasi tutti concentrati in quella stessa notte. Decisivo il ruolo delle immagini registrate da 45 apparati di videosorveglianza pubblici e privati, per un totale di oltre 180 ore di filmati analizzati, che hanno permesso di seguire palmo a palmo gli spostamenti degli indagati dalle 20:30 alle 4:30 del giorno successivo. L’operazione ha coinvolto il Nucleo Operativo e Radiomobile di Lamezia Terme, con il supporto della locale stazione Carabinieri di Sambiase, attraverso un’azione investigativa condotta con metodi sia tecnici (pedinamenti elettronici, videosorveglianza, georeferenziazione dei reati) sia tradizionali (osservazione, pedinamenti fisici, testimonianze). Ulteriori approfondimenti hanno collegato i due indagati a un altro episodio di danneggiamento avvenuto ad aprile nel quartiere Sambiase, dove venne danneggiata un’autovettura a cui furono forati tutti gli pneumatici.
Un’indagine tecnica e tradizionale
A destare particolare allarme è la figura del minorenne coinvolto, che avrebbe agito con ruoli paritari rispetto al complice maggiorenne. Un dato che, secondo gli investigatori, evidenzia un fenomeno di “adultizzazione” precoce legato a condizioni di marginalità sociale e povertà educativa, e impone la necessità di interventi tempestivi e coordinati tra le istituzioni per promuovere forme efficaci di prevenzione e reinserimento. Determinante per il buon esito delle indagini si è rivelato il contributo della cittadinanza, che ha collaborato attivamente mettendo a disposizione immagini e impianti di videosorveglianza privati. I Carabinieri hanno espresso un plauso al senso civico dimostrato e colto l’occasione per rilanciare alcune buone prassi di prevenzione, come evitare di lasciare oggetti di valore in vista nelle auto, spesso fattori scatenanti dei furti. I procedimenti penali a carico dei due giovani sono attualmente nella fase delle indagini preliminari. L’Arma dei Carabinieri sottolinea l’importanza della denuncia e ribadisce il proprio impegno nel contrastare fenomeni che destano forte allarme sociale, confermando ancora una volta il ruolo centrale della videosorveglianza e della cooperazione tra cittadini e forze dell’ordine nella tutela della sicurezza urbana.