Ergastolo per Salvatore Aldobrandi: Condannato per l’Omicidio di Sargonia Dankha.
La Corte d’Assise di Imperia ha emesso la condanna per l’omicidio aggravato della giovane svedese scomparsa nel 1995 in Svezia. Ergastolo.
Condannato all’ergastolo il ristoratore Salvatore Aldobrandi
La Corte d’Assise di Imperia ha condannato Salvatore Aldobrandi, 75 anni, originario di San Sosti (Cosenza) e residente a Sanremo, all’ergastolo per l’omicidio aggravato di Sargonia Dankha, una giovane di 21 anni di origini irachene, scomparsa nel 1995 a Linköping, in Svezia. La sentenza, letta dal presidente Carlo Alberto Indellicati, è giunta dopo un lungo weekend di camera di consiglio e ricalca le richieste presentate dai pubblici ministeri Maria Paola Marrali e Matteo Gobbi.
Le motivazioni della condanna
Secondo l’accusa, Aldobrandi avrebbe ucciso Sargonia Dankha spinto da motivi abietti, legati a una relazione ossessiva e possessiva che si sarebbe trasformata in tragedia. La ragazza, naturalizzata svedese, era sparita nel nulla il 13 novembre 1995 e il suo corpo non è mai stato ritrovato. La condanna tiene conto anche del lavoro investigativo svolto negli anni, che ha permesso di riaprire il caso e portarlo davanti alla giustizia.
Risarcimenti e decisione della Corte
Oltre alla condanna all’ergastolo, Aldobrandi è stato obbligato al pagamento di:
- 300mila euro alla madre della vittima;
- 100mila euro al fratello;
- 14mila euro per le spese legali di parte civile.
Le reazioni: soddisfazione per la sentenza
Il commento del pubblico ministero
«Una grande soddisfazione per l’Italia e per la giustizia», ha dichiarato il pubblico ministero Maria Paola Marrali. La procuratrice ha evidenziato come il verdetto rappresenti una risposta importante dopo quasi trent’anni dal delitto, ricordando casi simili come quello di Roberta Ragusa, in cui la Cassazione ha dimostrato che la mancanza del corpo non preclude l’accertamento del reato.
Le parole dell’avvocato di parte civile
Anche l’avvocato Francesco Rubino, rappresentante della famiglia di Sargonia Dankha, ha espresso soddisfazione: «La sentenza chiude una vicenda lunga e dolorosa. Pur non potendo restituire la vittima, questo verdetto consente alla famiglia di mettere finalmente un punto a questa tragica storia». L’avvocato ha sottolineato come le prove raccolte nel 1995 e successivamente integrate abbiano convinto la Corte della colpevolezza dell’imputato.
La difesa e l’annuncio di ricorso
L’avvocato di Aldobrandi, Fabrizio Cravero, aveva chiesto l’assoluzione per insufficienza di prove o, in alternativa, l’esclusione delle aggravanti e la concessione delle attenuanti. Dopo la lettura del dispositivo, ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso in Appello, attendendo di leggere le motivazioni della sentenza. La condanna all’ergastolo di Salvatore Aldobrandi rappresenta un importante traguardo per la giustizia, ma soprattutto per la famiglia di Sargonia Dankha, che dopo quasi trent’anni ottiene una risposta definitiva. Il caso dimostra come la determinazione di magistrati e investigatori possa portare a una conclusione, anche di fronte a delitti complessi e privi del ritrovamento del corpo.