Marano Marchesato, cade l’amministrazione Vivacqua: “Tradito da chi aveva carta bianca”
L’ex sindaco Eduardo Vivacqua rompe il silenzio dopo lo scioglimento del consiglio comunale: “Atto vigliacco e immotivato, i cittadini meritavano rispetto”

Venerdì 7 giugno il consiglio comunale di Marano Marchesato è stato ufficialmente sciolto a seguito delle dimissioni congiunte di sette consiglieri: quattro di minoranza e tre di maggioranza. Un atto che ha interrotto prematuramente l’amministrazione guidata da Eduardo Vivacqua, in carica da due anni. Solo nei giorni successivi, i tre consiglieri di maggioranza dimissionari hanno diffuso un comunicato laconico, parlando di una necessità di “cambio di rotta” rimasta inascoltata, senza però fornire ulteriori dettagli.
Vivacqua: “Mai un dissenso, solo silenzi e assenze”
L’ex sindaco, in una lunga dichiarazione pubblica, ha manifestato stupore e amarezza. “Restiamo di stucco – ha dichiarato – perché ogni decisione è sempre stata condivisa con tutto il gruppo, nessuno ha mai espresso contrasti seri con la linea politica dell’amministrazione”. Un’accusa diretta è stata rivolta al consigliere Giampiero Napparo, descritto come “una costante assenza” fin dal primo giorno di insediamento, tanto nelle riunioni operative quanto nei momenti cruciali del confronto politico.
Il caso Napoli: “Aveva carta bianca, oggi mi accusa”
Particolarmente duro il passaggio dedicato all’ormai ex vicesindaco Napoli, definito “uomo di fiducia” di Vivacqua. “Aveva carta bianca su tutto, ha sempre gestito autonomamente il lavoro sulla manutenzione e sulla pulizia del paese. Oggi quelle stesse attività vengono criticate, ma da chi le ha coordinate in prima persona”, ha denunciato l’ex primo cittadino. Vivacqua sottolinea anche l’incoerenza di un comportamento che definisce “doppio gioco”: “Il giorno prima delle dimissioni pianificava con me le attività future, ma aveva già deciso di voltarmi le spalle”.
“Dimissioni immotivate, atto contro la comunità”
Per Vivacqua, la caduta dell’amministrazione non ha basi politiche concrete: “Non esistono motivazioni oggettive. Si tratta di un atto vigliacco e immotivato, un gesto irrispettoso verso i cittadini e verso il mandato ricevuto. Temo che le vere ragioni siano personali, non politiche”. Lo scioglimento del Consiglio, che comporta ora la gestione commissariale limitata agli atti di ordinaria amministrazione, viene descritto come un danno per l’intera comunità.
“Il tempo rimetterà le cose al loro posto”
In chiusura, Vivacqua ha ribadito la disponibilità sua e di parte della sua ex maggioranza a continuare a lavorare per il bene del paese, anche fuori dalle istituzioni: “Siamo stati traditi, ma restiamo a disposizione dei cittadini. Il tempo farà chiarezza su tutto”.