Sbarco migranti
Sbarco migranti

Nella serata di domanica16 giugno, sessanta migranti sono sbarcati sull’isola di Lampedusa dopo essere stati trasbordati dalla nave della ONG Louise Michel, attiva nel soccorso in mare. Il trasferimento è avvenuto sulla motovedetta Cp319 della Guardia Costiera, che ha condotto in sicurezza a terra le persone soccorse, tra cui cittadini di nazionalità bengalese, egiziana, siriana, pakistana e sudanese. L’operazione si è resa necessaria per garantire la prosecuzione della missione della nave, alla quale è stato successivamente assegnato il porto di Crotone come destinazione finale.

La traversata dal Nord Africa: 5.500 dollari per un posto sul gommone

I migranti giunti a Lampedusa hanno riferito agli operatori di essere partiti dalla località costiera di Zawiya, in Libia, una delle principali basi dei trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo centrale. Secondo le loro testimonianze, ciascuno avrebbe pagato circa 5.500 dollari per affrontare la traversata a bordo di un’imbarcazione precaria, esposta ai pericoli del mare aperto. Le condizioni di viaggio sono state descritte come estreme, con sovraffollamento e scarsità di viveri, in un contesto dove il rischio di naufragio è sempre presente.

La Louise Michel fa rotta verso la Calabria

Mentre i primi 60 naufraghi sono stati accolti a Lampedusa per ragioni logistiche e di sicurezza, gli altri 47 migranti rimangono a bordo della nave Louise Michel, che ha ricevuto dalle autorità italiane l’indicazione di dirigersi verso il porto di Crotone. La nave, finanziata da donazioni e operante nel Mediterraneo per prestare soccorso a chi affronta viaggi disperati, prosegue così la sua missione. L’episodio si inserisce in un contesto migratorio che continua a vedere il canale di Sicilia come una delle principali rotte per chi tenta di raggiungere l’Europa, spesso affidandosi a reti criminali internazionali.