Con una decisione destinata a chiudere definitivamente il capitolo giudiziario legato alla vicenda Marlane, la Corte di Appello di Catanzaro – seconda sezione civile – ha rigettato la richiesta di risarcimento avanzata dal Comune di Tortora. Il procedimento civile era stato avviato dopo la conclusione del processo penale, che aveva portato, dopo tre gradi di giudizio, all’assoluzione di tutti gli imputati da tutti i reati contestati.

La Corte ha dichiarato estinto il procedimento civile e ha inoltre condannato il Comune – unico ricorrente tra le parti civili – al pagamento delle spese processuali, quantificate in circa 80 mila euro, oltre a spese accessorie. In alcune posizioni le spese sono state compensate, ma in altre il pagamento è stato integralmente posto a carico dell’ente.

Una richiesta milionaria sfumata

La richiesta iniziale del Comune di Tortora era di circa 20 milioni di euro. Le pretese risarcitorie erano indirizzate contro Manifatture Lane Gaetano Marzotto & Figli Spa, proprietaria della fabbrica tessile Marlane di Praia a Mare, in provincia di Cosenza, all’epoca dei fatti contestati.

Nel mirino anche alcuni dirigenti del gruppo industriale, quadri locali e la multinazionale Eni, citata nel processo penale come responsabile civile.

Le accuse del processo penale: disastro ambientale e malattie tra gli operai

Il processo penale “Marlane” aveva attirato l’attenzione pubblica per l’enorme rilevanza ambientale e sociale dei fatti contestati. Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di omicidio colposo plurimo aggravato, lesioni colpose aggravate, disastro ambientale aggravato, e omissione di cautele antinfortunistiche.

Secondo l’impianto accusatorio, le malattie gravi contratte da numerosi ex operai dello stabilimento – alcuni dei quali poi deceduti – e l’inquinamento del suolo e delle falde acquifere dell’area circostante sarebbero state diretta conseguenza delle lavorazioni svolte in fabbrica. Tuttavia, la giustizia penale ha stabilito l’assenza di responsabilità, portando all’assoluzione piena di tutti gli imputati.

Un epilogo amaro per la comunità

La sentenza della Corte d’Appello segna anche la fine del tentativo del Comune di ottenere giustizia sul piano civile per una vicenda che ha segnato profondamente la memoria collettiva del territorio. Tortora era rimasto l’unico ente pubblico costituito parte civile a insistere nella richiesta di risarcimento, anche dopo l’esito del giudizio penale.

Ora, oltre alla rinuncia forzata ai 20 milioni di euro richiesti, l’ente dovrà anche farsi carico di oneri economici non indifferenti, con l’aggravio delle spese processuali.

La vicenda Marlane: simbolo della lotta per la salute e l’ambiente

Il caso Marlane resta, al di là dei verdetti giudiziari, uno dei simboli della lotta per i diritti dei lavoratori e la tutela ambientale in Calabria. Un’inchiesta durata anni, scandita da inchieste giornalistiche, mobilitazioni civiche e battaglie legali.

Oggi, con la chiusura definitiva anche del fronte civile, si chiude un lungo ciclo giudiziario. Ma resta l’amarezza di chi ha combattuto per ottenere giustizia in nome della memoria degli operai morti e della salute della collettività.