Il mistero di Rina Pennetti: una sparizione che dura da 15 anni
Dalla Presila cosentina alla pista internazionale, il caso di una giovane mamma scomparsa nel 2009 resta un enigma

Sono trascorsi più di quindici anni dalla scomparsa di una giovane mamma, bella e fragilissima. La vicenda di Rina Pennetti racconta la lentezza della verità nel disfarsi delle ombre, dove il limite tra speranza e illusione si fa sempre più sottile. La sua storia, ancora irrisolta, è il simbolo della sofferenza di una famiglia che non si è arresa, in attesa che un giorno — chissà quando — qualcuno risponda al fatidico “Dov’è Rina?”.
L’ultimo giorno
Il 6 ottobre 2009 Rina Pennetti, 33 anni, esce di casa a Spezzano della Sila per recarsi a Rende in compagnia di un amico e da quel momento si perdono le sue tracce. In pieno giorno, in un contesto urbano, la donna scompare insieme alla sua borsa, lasciata per terra vicino a un negozio con telefono e documenti. Inizialmente si ipotizza un allontanamento volontario, viste anche le precedenti sparizioni brevi, ma ben presto emergono dubbi preoccupanti.
Ipotesi e testimoni contrastanti
Un avvistamento di un’infermiera a Paola e testimonianze che la collocano davanti a un centro commerciale a Cosenza alimentano l’illusione che Rina sia viva e in movimento. Tali segnalazioni, tuttavia, restano fragili seppur vicine cronologicamente alla sua scomparsa. Nel frattempo, la Procura riapre il fascicolo archiviato, spinta dal dossier del criminologo Francesco Bruno, che ipotizza un sequestro a fini criminosi.
Tracce in Svizzera, Somalia ed Emirati
Sotto la lente finiscono numeri telefonici che suggeriscono contatti con la Svizzera—dove Rina era stata in cura per dipendenza—e una chiamata in Somalia. Emergono anche piste dagli Emirati Arabi. Nessuna di queste ipotesi però ha portato a riscontri formalmente utili, alimentando il senso di smarrimento.
Speranze negate e visioni parapsichiche
Negli anni successivi ogni possibile appiglio si rivela un vicolo cieco. La famiglia, nella disperazione, ricorre persino a sensitivi e radiestesisti; alcuni affermano di aver percepito Rina viva, altri dichiarano che è morta. Queste aperture mediatiche, più che chiarire, ampliano il mistero e intensificano il dolore.
Un mistero che resiste nel tempo
Oggi il caso Pennetti rimane aperto. Nessun corpo identificato, nessuna certezza sulla causa del suo destino. L’ultimo appiglio concreto resta l’avvistamento a Paola, considerato serio e testimoniato da chi la conosceva. Per il resto, il buio avvolge una vicenda sospesa tra ipotesi investigative e speranze della famiglia.