Umberto Bellocco
Umberto Bellocco

La Sacra Corona Unita (Scu), nata in Puglia negli anni Ottanta, prese forma all’interno del carcere di Bari tra il 1981 e il 1983. La sua fondazione fu voluta da esponenti della ’ndrangheta, in particolare Umberto Bellocco di Rosarno, che autorizzarono Giuseppe Rogoli a dar vita a un nuovo sodalizio criminale pugliese. La Scu non solo ereditò il modello di affiliazione mafiosa calabrese, ma replicò anche le sue gerarchie ritualistiche e simboliche.

Struttura ritualistica “importata” dalla ’ndrangheta

L’organizzazione della Scu riprodusse un impianto strutturale molto simile a quello calabrese, con una piramide di gradi (da picciotto a santista, società minore e maggiore) e complesse cerimonie di iniziazione. Tali rituali vennero adattati, ma preservarono la logica di potere e fedeltà che caratterizza la ’ndrangheta.

Collaborazioni operative e traffici Comuni

Negli anni, la Scu ha intrecciato rapporti con la ’ndrangheta su questioni concrete: traffico di droga, armi, contrabbando e riciclaggio. In alcune zone della Puglia, i legami con i clan calabresi hanno favorito la penetrazione in attività economiche e l’infiltrazione nelle strutture criminali già radicate sul territorio.

Dalla marginalità al mimetismo nel tessuto sociale

Col tempo, la Scu ha seguito una strategia di infiltrazione silenziosa anziché violenta: evitando atti plateali, ha preferito mimetizzarsi nella pubblica amministrazione, nel turismo e nel mondo imprenditoriale. Questo approccio si è svolto anche grazie all’esperienza e alla metodologia trasmessa dalla ’ndrangheta.