’Ndrangheta e Sud America: la rotta della cocaina e l’espansione globale
Dalla Calabria al Sud America, un binomio che ha reso la ’ndrangheta protagonista del narcotraffico internazionale e della finanza illecita
La ’ndrangheta ha avviato fin dagli anni Ottanta un percorso di internazionalizzazione che l’ha portata a stabilire solidi legami con i cartelli della cocaina in Sud America. Studi recenti segnalano come queste alleanze abbiano permesso ai clan calabresi di acquisire il ruolo dominante nel traffico europeo di stupefacenti, in particolare della cocaina importata da paesi come Colombia, Perù e Brasile.
La logistica criminale e il circuito Colombia-Europa
Il vero motore dell’alleanza tra la ’ndrangheta e i partner sudamericani è costituito dalla logistica del narcotraffico: le piantagioni di coca in Sud America, i laboratori di raffinazione, i mezzi di trasporto via mare o via terra fino all’Europa e la distribuzione finale. La presenza della ’ndrangheta nei porti europei, in particolare in Italia, è strettamente connessa a queste rotte. Il rapporto strutturato con il Sud America ha consentito ai clan di beneficiare della produzione, della movimentazione e dello smistamento della cocaina verso i mercati dell’Unione Europea.
Il lavaggio del denaro e l’infiltrazione economica
Parallelamente al traffico di droga, i proventi illeciti derivanti da queste rotte internazionali sono stati reinvestiti in attività lecite, consentendo alla ’ndrangheta di espandersi anche nella finanza, nell’immobiliare, nei pubblici appalti e nelle imprese di servizi. La capacità di infiltrarsi nell’economia legale è stata favorita dal capitale “sporco” proveniente dal narcotraffico sudamericano, dalla complicità transnazionale e dalla struttura familiare e flessibile della ’ndrangheta.
Le conseguenze per l’Italia e la Calabria
L’espansione internazionale della ’ndrangheta ha ripercussioni significative anche in Italia. Il fatto che una parte consistente dei ricavi provenga da attività all’estero sottolinea il passaggio della mafia calabrese da fenomeno locale a organizzazione globale. Questo modello pone sfide complesse alle forze dell’ordine, alla magistratura e alla comunità regionale: la lotta alla ’ndrangheta non è più confinata ai confini della Calabria ma richiede cooperazione internazionale, intelligence transnazionale e strategie di contrasto che includano la dimensione sudamericana.
Verso quali scenari di contrasto e legalità
Per contrastare efficacemente i flussi tra la Calabria e il Sud America è necessaria una forte azione integrata: dal monitoraggio dei porti e delle rotte marittime, all’analisi finanziaria dei proventi illeciti, fino alla cooperazione giudiziaria internazionale. Inoltre, l’azione preventiva sul territorio calabrese—attraverso trasparenza, prevenzione, educazione alla legalità e sostegno alle economie lecite—diventa parte integrante della risposta al modello criminale globale della ’ndrangheta.
In definitiva, la relazione tra la ’ndrangheta e il Sud America rappresenta una chiave centrale per comprendere la trasformazione dell’organizzazione mafiosa calabrese in player globale della criminalità. Conoscere questa dinamica è fondamentale per costruire strategie di contrasto efficaci e durature.