Francesco Artusa
Francesco Artusa

Dopo il comunicato stampa dell’ex assessore Giuseppe Artusa, che ha tracciato un quadro inquietante della gestione pubblica nel Comune di Filandari, arriva ora l'intervento dell’ex consigliere Francesco Artusa, che rilancia le denunce parlando apertamente di sette anni di pratiche irregolari, opacità amministrativa e mancata trasparenza.

«Quanto denunciato dall’ex assessore – afferma Francesco Artusa – conferma ciò che ho sempre sostenuto durante il mio mandato: l’esistenza di pratiche non conformi alla legge e di inefficienze strutturali che mettono a rischio la credibilità dell’ente».

Presunti consiglieri ineleggibili e firme mai apposte

Uno dei punti più delicati riguarda la presunta ineleggibilità di alcuni consiglieri comunali, che secondo Artusa sarebbero morosi nei confronti dell’ente, una condizione che, come chiarito da un recente parere del Ministero al Comune di Vibo Valentia, non può essere sanata con la sola rateizzazione del debito, ma solo con la sua integrale estinzione.

Artusa sottolinea inoltre che, all’insediamento dell’attuale amministrazione avvenuto due anni fa, non sarebbe stata firmata alcuna dichiarazione di conformità da parte dei consiglieri, e che – fatto ancor più grave – il responsabile del servizio Finanziario avrebbe certificato pubblicamente la regolarità di tutti, con l’avallo del sindaco.

Il potere concentrato nelle mani del sindaco

Francesco Artusa accusa il Sindaco in carica di essersi attribuita nella precedente consiliatura, attraverso cinque decreti, quasi tutte le responsabilità gestionali dei settori comunali, senza passare né dalla Giunta né dal Consiglio. Una concentrazione di potere che l’ex consigliere giudica inaccettabile e dannosa per la trasparenza amministrativa.

I lavori pubblici e le “stranezze” di Mesiano

Altro fronte critico riguarda i lavori pubblici, in particolare quelli sulla messa in sicurezza della frazione Mesiano. Artusa denuncia che una ditta avrebbe abbandonato il cantiere, lasciando incompiuti 50 metri di marciapiede sulla SP17, strada molto trafficata e da tempo priva di illuminazione pubblica.

Ancora più grave, secondo Artusa, sarebbe l’assenza di un impianto di depurazione: «Le acque bianche vengono mischiate con la fogna e scaricano direttamente nei fossi che arrivano fino al mare a Briatico». Una situazione che riguarderebbe anche altre frazioni, dove gli scarichi avverrebbero a pochi metri dalle abitazioni. «In sette anni – afferma – nessuna vera soluzione, solo nuovi collettamenti che peggiorano lo stato dei luoghi».

Appalti diretti e sistema “ben oliato”

L’ex consigliere denuncia poi quella che definisce «una prassi consolidata di appalti diretti», affidati sempre alle stesse ditte, in presunta violazione delle regole sulla concorrenza. I pochi operatori che avrebbero tentato di partecipare – come nei casi di Arzona e Mesiano – «sono fuggiti a gambe levate», lasciando intendere un clima poco trasparente e ostile.

Un appello all’opposizione e al futuro

Francesco Artusa chiude il suo intervento con un appello diretto all’opposizione consiliare, che «deve vigilare su ogni irregolarità» e chiede di fare chiarezza su tutte le “presunte voci” emerse. Si rivolge infine alle consigliere Mery Maccarone e Gilda Guerrera, che hanno abbandonato la maggioranza dopo aver preso visione di alcuni atti: «Ragazze in gamba e preparate, potrebbero essere in futuro delle valide rappresentanti del territorio».

“Serve un gruppo forte e rappresentativo”

«A loro – conclude Artusa – rivolgo l’invito a costruire un gruppo forte e rappresentativo in Consiglio Comunale, per dare finalmente voce a chi vuole legalità, trasparenza e responsabilità. Le inefficienze e le opacità di questa amministrazione non possono più essere ignorate».

Un intervento duro, quello di Francesco Artusa, che si aggiunge a una serie di voci critiche sempre più insistenti sulla gestione del Comune di Filandari.