Il sughero viene percepito come elemento di qualità del vino.


E' quanto emerge dalla ricerca del 'Behavior and brainlab' dello Iulm di Milano, promossa dall'Apcor (Associazione Portoghese del Sughero) e, per l'Italia, da Assoimballaggi - Federlegno/Arredo, per dimostrare come la wine experience possa portare anche i più esperti a una valutazione completamente differente dello stesso prodotto.

Sono state analizzate le differenze percepite tra un vino che si credeva provenire da una bottiglia chiusa con tappo in sughero rispetto a una con tappo a vite, dall'apertura della bottiglia, all'esperienza olfattiva, all'analisi dell'etichetta.

Nella fase di degustazione quando i partecipanti credono di bere il vino proveniente dalla bottiglia con tappo di sughero mostrano un engagement cognitivo dell'80% superiore rispetto a chi crede di assaporarne uno con tappo a vite. Inoltre, mostrano un'attivazione emotiva maggiore del 238% quando convinti di star assaporando vino proveniente da bottiglia con tappo in sughero.

Complessivamente, infine, la bottiglia con tappo in sughero viene valutata meglio (per quanto riguarda qualità, intensità del sapere e piacevolezza) quando il soggetto è convinto di aver assaporato un vino proveniente da una bottiglia con tappo in sughero.

Infatti, i partecipanti stimano un costo 7,69 euro per il vino con tappo in sughero quindi 1,44 euro in più rispetto al tappo a vite (+16%) e si dimostrano disposte a pagarlo 7,78 euro a bottiglia quindi 1,21 euro rispetto tappo a vite (+18,5%).

Per quanto riguarda l'etichetta, in particolare di tre diversi bollini contenenti informazioni relative al tipo di tappo (plastica, sughero e a vite), emerge che l'etichetta con il bollino relativo al tappo in sughero viene visualizzata maggiormente rispetto alle altre, dal 90% dei partecipanti, quindi un 10% in più rispetto alle chiusure in plastica e a vite.