Franco Rubino
Franco Rubino

Franco Rubino, professore ordinario di Economia aziendale, ha ufficializzato la propria candidatura a rettore dell’Università della Calabria in vista delle prossime elezioni. Un nome noto all’interno dell’Ateneo di Arcavacata, dove ha costruito l’intera sua carriera accademica ricoprendo ruoli chiave: è stato preside della Facoltà di Economia, direttore di Dipartimento, componente del Senato accademico e ricercatore.

Un’idea di università più partecipata

Tra i punti centrali del programma di Rubino spicca la proposta di una maggiore democratizzazione dell’ateneo. L’aspirante rettore sottolinea infatti la necessità di un cambiamento radicale nella composizione e nelle modalità di scelta del Consiglio di amministrazione, attualmente nominato. La sua proposta è di istituirne l’elezione diretta, rafforzando il ruolo dei dipartimenti e rendendoli protagonisti della vita dell’università.

Un giudizio articolato sull’operato di Leone

Rubino non nega i meriti del rettore uscente Nicola Leone, sottolineando come sia innegabile il successo raggiunto in termini di bilancio e numeri complessivi. Tuttavia, prende le distanze da quello che definisce un modello “verticistico”, frutto dell’attuazione della legge Gelmini, che – a suo giudizio – avrebbe potuto essere mitigato da una gestione più collegiale e inclusiva.

La visione di un rettore presente

La figura del rettore, secondo Rubino, deve incarnare un ruolo di prossimità e ascolto. “Almeno una volta al mese”, afferma, “un rettore deve farsi una passeggiata sul ponte dell’università, parlare con le persone, vedere l’Unical come casa propria, assicurandosi che tutto funzioni al meglio”. Un’idea concreta di leadership diffusa, dove il contatto diretto con la comunità universitaria rappresenta una priorità.

Crescita armonica tra tutti i dipartimenti

Altro punto cardine del programma di Rubino è la gestione delle risorse. “In passato ci sono stati squilibri nella redistribuzione, con un’attenzione particolare verso i nuovi dipartimenti”, dichiara. “Oggi è il momento di una crescita collettiva. Dopo una legittima fase di start-up, è necessario far progredire in modo armonico tutto l’ateneo”.