Neonata rapita a Cosenza: la difesa di Rosa Vespa chiede il rito abbreviato con perizia psichiatrica
Slitta al 29 settembre l’udienza: la famiglia della piccola Sofia si costituirà parte civile e porterà le proprie consulenti in aula

Gli avvocati di Rosa Vespa, la donna che lo scorso gennaio aveva sottratto una neonata dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza, hanno deciso di avanzare la richiesta di rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica. A riferirlo è l'Adnkronos. Una scelta che sposta i tempi del processo e apre a una valutazione sulle condizioni di salute mentale dell’imputata.
Il rinvio dell’udienza
L’udienza collegiale fissata inizialmente per il 23 settembre è stata rinviata al 29 settembre e si terrà davanti al giudice per le indagini preliminari. Sarà in quella sede che verrà valutata l’istanza della difesa, chiamata a dimostrare la rilevanza di un accertamento psichiatrico per la posizione della donna.
La costituzione di parte civile
In parallelo, i legali della famiglia di Valeria Chiappetta, madre della piccola Sofia, hanno confermato che si costituiranno parte civile. Gli avvocati Chiara Penna e Paolo Pisani hanno annunciato che, qualora il giudice dovesse accogliere la richiesta di rito abbreviato condizionato, interverranno con le proprie consulenti di parte: la professoressa Simonetta Costanzo e la dottoressa Flaminia Bolzan.
Un processo che resta sotto i riflettori
La vicenda, che aveva scosso profondamente l’opinione pubblica all’inizio dell’anno, rimane dunque al centro dell’attenzione. Il procedimento si sposta ora su un piano delicato, con la possibilità che la valutazione psichiatrica giochi un ruolo determinante nell’evoluzione del processo e nelle eventuali decisioni giudiziarie.