Neonata rapita a Cosenza, mamma Valeria ora chiede silenzio: la sua priorità è la famiglia
La principale preoccupazione di Valeria Chiappetta è dedicarsi ai suoi figli e ritrovare la serenità dopo i drammatici eventi vissuti

L'avvocata Chiara Penna, legale della Sig.ra Valeria Chiappetta, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito alla vicenda della piccola Sofia, la neonata rapita per alcune ore e poi ritrovata a Cosenza. Nel suo intervento, ha voluto innanzitutto esprimere, a nome della sua assistita, un sentito ringraziamento a tutti i giornalisti e ai programmi televisivi che si stanno occupando della vicenda.
La scelta del silenzio mediatico
Nonostante l’attenzione pubblica sul caso, la difesa ha deciso di non rilasciare ulteriori dichiarazioni. "In questo momento riteniamo più opportuno non rilasciare interviste riguardo ai fatti in oggetto e al procedimento penale in corso", ha dichiarato Chiara Penna. La decisione di mantenere il riserbo risponde alla necessità di tutelare la privacy della Sig.ra Chiappetta e garantire il corretto svolgimento delle indagini.
La priorità di Valeria Chiappetta: la serenità familiare
Secondo l’avvocata, la principale preoccupazione di Valeria Chiappetta è dedicarsi ai suoi figli e ritrovare la serenità dopo i drammatici eventi vissuti. La madre della piccola Sofia preferisce non esporsi pubblicamente per proteggere la tranquillità della sua famiglia, evitando qualsiasi forma di pressione mediatica che potrebbe influenzare il suo benessere emotivo.

Indagini ancora in corso
Nel comunicato, Chiara Penna ha sottolineato che le indagini sono ancora in corso nei confronti di entrambi gli indagati. "La scelta di mantenere il riserbo su qualsiasi iniziativa di parte è finalizzata a tutelare al massimo i diritti della mia assistita e garantire il corretto svolgimento delle indagini", ha aggiunto l’avvocata.
Il caso del rapimento della piccola Sofia ha scosso l’opinione pubblica e continua a essere oggetto di grande attenzione. Tuttavia, la difesa della madre sottolinea la necessità di lasciare che le indagini facciano il loro corso senza interferenze esterne, rispettando la privacy della famiglia coinvolta. Per ora, dunque, la famiglia di Valeria Chiappetta sceglie di chiudersi nel silenzio, in attesa che la giustizia faccia il suo corso.