Salvatore Curcio
Salvatore Curcio

"Nel merito della vicenda non dirò nulla, per rispetto verso le persone coinvolte, i colleghi e la polizia giudiziaria che stanno lavorando. Ma qualche precisazione è doverosa". Con queste parole, il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Salvatore Curcio, è intervenuto pubblicamente per la prima volta sull’indagine che coinvolge, tra gli altri, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. L’occasione è stata il talk Il senso della giustizia, all’interno del Festival Trame – Libri sulle mafie, che si svolge a Lamezia Terme.

L’indagine, la proroga e la polemica mediatica

Sollecitato dal giornalista Pietro Comito, Curcio ha chiarito alcuni punti chiave dell’inchiesta, evitando però di entrare nei dettagli. Ha spiegato che Roberto Occhiuto non ha ricevuto un’informazione di garanzia, ma solo un avviso da parte del giudice per le indagini preliminari relativo alla richiesta di proroga delle indagini, avviate nel maggio 2024, quando Curcio era ancora a capo della Procura di Lamezia Terme.

"Il termine naturale delle indagini era in scadenza a maggio 2025. In assenza di elementi sufficienti per chiudere l’inchiesta, è prassi chiedere una proroga. Parlare di “indagine ad orologeria” è infondato", ha precisato, respingendo con decisione le insinuazioni di tempistiche politicamente orientate.

Sulle dichiarazioni del presidente: "La legge parla chiaro"

Il procuratore ha poi replicato alle affermazioni del presidente Occhiuto circa l’impossibilità di accedere agli atti dell’inchiesta: «La legge non consente l’accesso in questa fase, dopo la sola notifica della proroga. Concederlo sarebbe stato un abuso». Una puntualizzazione netta, che chiarisce i margini legali entro cui si muove la Procura in questa fase preliminare.

Fughe di notizie e garanzie: "La Procura è distante da certe logiche"

Curcio ha anche voluto sgombrare il campo da ogni sospetto sulla diffusione di informazioni coperte da segreto investigativo: "La Procura di Catanzaro è completamente estranea a certe dinamiche. Non consegniamo atti. Il nostro Ufficio è lontano mille anni da logiche simili". Un passaggio che richiama alla responsabilità nell’utilizzo delle informazioni da parte dei media e alla necessità di tutelare l’equilibrio tra diritto all’informazione e rispetto del lavoro giudiziario.

Verso l’audizione di Occhiuto: tempi e modalità già definiti

Infine, una conferma concreta sull’avanzamento del procedimento: "Nel pomeriggio, il procuratore aggiunto ha contattato il difensore del presidente per concordare una data utile all’audizione, che avverrà nei prossimi giorni. Abbiamo dei tempi e una calendarizzazione. Non siamo carnefici: il nostro compito è accertare i fatti".

Con questo intervento, Curcio ha voluto ribadire il ruolo istituzionale della magistratura, il rispetto delle garanzie e la volontà di condurre le indagini fuori da ogni clamore, in un clima di rigore e legalità.