Succurro respinge le accuse del M5S: “Mai chiesto un voto, caso inesistente”
Succurro ha attaccato duramente i vertici pentastellati, a partire da Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps e candidato del fronte progressista alla presidenza della Regione
Si accende lo scontro politico in Calabria a poche settimane dalle elezioni regionali. Al centro del dibattito, le accuse lanciate dal Movimento 5 Stelle nei confronti di Rosaria Succurro, presidente della Provincia di Cosenza, accusata di presunto voto di scambio. Una ricostruzione che la diretta interessata respinge con fermezza: “Il Movimento 5 Stelle sta montando un caso inesistente, come al suo solito – ha affermato Succurro – accusandomi di voto di scambio senza che io abbia chiesto un solo voto, come l’audio incriminato conferma”.
“Accuse ridicole e offensive”
Succurro ha attaccato duramente i vertici pentastellati, a partire da Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps e candidato del fronte progressista alla presidenza della Regione: “L’accusa di Tridico e di alcuni esponenti locali dei 5 Stelle è ridicola e insultante. Da settimane vanno in giro per la Calabria a promettere 500 euro al mese a destra e a manca, e attaccano me? Pazzesco. Tridico metta in tasca le manette e stia sereno”.
Parole dure, che mostrano un clima elettorale sempre più teso, con accuse e repliche che ormai si susseguono quotidianamente.
La vertenza Tis e le stabilizzazioni
Nella sua replica, Succurro ha voluto riportare l’attenzione sulla questione dei tirocinanti di inclusione sociale (Tis), tema che negli ultimi anni ha alimentato proteste e rivendicazioni in tutta la regione.
“La Regione, con il governo Occhiuto, ha affrontato sin dal 2021 questa vertenza, un bacino ereditato di circa 3.800 precari – ha ricordato –. In quattro anni sono state stabilizzate 2.700 persone, ne restano fuori 1.100. La volontà di assumere tutti è stata espressa da mesi, ben prima dell’indizione di nuove elezioni, proprio per chiudere una volta per tutte una brutta pagina di precarietà e instabilità”.
“Avanti a testa alta”
La presidente della Provincia di Cosenza ha concluso con un messaggio di fermezza: “Noi andiamo avanti a testa alta e non ci lasciamo intimorire da alcuno”.
Lo scontro politico tra Succurro e il Movimento 5 Stelle si inserisce così in un contesto elettorale sempre più acceso, in cui la vertenza dei tirocinanti e la gestione del precariato calabrese rischiano di diventare uno dei temi centrali della campagna.