Tridico attacca la destra: “Promesse di assunzioni ai precari, è voto di scambio”
Il candidato progressista non ha usato mezzi termini, definendo la vicenda “una vergogna e un inganno per tutti i calabresi”

Si accende lo scontro politico in Calabria a poche settimane dalle elezioni regionali. A intervenire con parole dure è stato Pasquale Tridico, candidato alla presidenza della Regione per il campo progressista, che ha denunciato presunte promesse elettorali rivolte ai lavoratori precari da parte di esponenti della coalizione di centrodestra.
“Apprendo dalla stampa nazionale e locale che la destra in Calabria, attraverso la presidente della Provincia di Cosenza e candidata con Occhiuto, sta promettendo assunzioni e concorsi a lavoratori precari, come inequivocabilmente emerge dagli audio pubblicati. Questo avviene, guarda un po’, in campagna elettorale”, ha dichiarato Tridico.
“Una vergogna per i calabresi”
Il candidato progressista non ha usato mezzi termini, definendo la vicenda “una vergogna e un inganno per tutti i calabresi”. Secondo Tridico, infatti, le promesse che emergono dai file audio resi pubblici non rappresenterebbero soltanto un atto politicamente scorretto, ma una pratica che rischia di minare la trasparenza della competizione elettorale.
“Diciamoci la verità: questo è voto di scambio – ha sottolineato –. Non si può pensare di utilizzare il bisogno e la precarietà dei lavoratori come merce di scambio politico. È un comportamento che offende la dignità dei cittadini calabresi e che non può essere tollerato”.
“La giustizia faccia chiarezza”
Tridico ha infine invocato l’intervento della magistratura, auspicando che le autorità competenti facciano piena luce sulla vicenda: “Mi auguro che, ove fossero accertate interferenze con la campagna elettorale e ipotesi di reati correlati, sia la giustizia a ripristinare la legalità”.
Parole che alimentano ulteriormente il clima di tensione in una campagna elettorale già caratterizzata da accuse incrociate e polemiche sul tema del lavoro e della gestione del precariato. Una questione, quella dei tirocinanti e dei lavoratori a tempo determinato, che da anni rappresenta una ferita aperta per la Calabria e che oggi diventa terreno di scontro politico alle porte del voto.