La ex Pertusola
La ex Pertusola

Scontro politico sulla gestione della bonifica del sito industriale ex Pertusola a Crotone. Il Movimento 5 Stelle, con le parlamentari Anna Laura Orrico, Carla Giuliano e Vittoria Baldino, accusa apertamente il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e il governo Meloni di aver agevolato lo smaltimento in loco di rifiuti pericolosi, ribaltando una norma chiave introdotta nel 2020 durante il governo Conte. Allora, con il ministro all’Ambiente Sergio Costa, fu stabilito l’obbligo per Eni di smaltire tutti i rifiuti fuori dalla Calabria.

Secondo le deputate del M5S, tale prescrizione è stata stravolta nel 2024, aprendo un varco normativo che Eni ha potuto sfruttare anche grazie alla modifica del Piano regionale rifiuti approvata dalla Giunta Occhiuto. Una scelta che – sostengono le esponenti pentastellate – trasforma la Calabria nella discarica d’Italia, con i crotonesi costretti ancora una volta a pagare il prezzo dell’inquinamento e dell’abbandono istituzionale.

“Ipocrisia istituzionale” e un commissario scelto dal governo

Le critiche si fanno più aspre quando si fa riferimento alla recente diffida che Occhiuto avrebbe inviato al Commissario per la bonifica del Sin Crotone, nominato dallo stesso esecutivo di centrodestra. Il via libera allo smaltimento in loco, autorizzato proprio da questa figura commissariale, rappresenterebbe – secondo le tre parlamentari – un’azione in aperta contraddizione con le dichiarazioni del presidente calabrese.

“La sua soddisfazione per l’avvio dello smaltimento di 40 mila tonnellate in Svezia – dichiarano Orrico, Giuliano e Baldino – è del tutto infondata. Si tratta solo di una minima parte rispetto al milione di tonnellate di rifiuti totali, di cui 360 mila pericolose”. La gran parte di questi materiali – sostengono – rimarrà a Crotone, e sarà impossibile spostarli all’estero con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo 2024/1157 che limiterà i trasferimenti transfrontalieri di rifiuti.

Un appello per rispetto e responsabilità

Di fronte a questa situazione, il M5S chiede maggiore serietà al governo nazionale e alla Regione. “Servono risposte concrete – concludono le parlamentari – perché questa vicenda tocca la carne viva della comunità crotonese. Il diritto alla salute e a un ambiente salubre è stato nuovamente calpestato, e dietro le manovre politiche si nasconde un dramma che la città non può più sopportare”.

La denuncia punta il dito contro le scelte di oggi e le responsabilità del passato, ma guarda anche al futuro prossimo, quando le regole europee renderanno irreversibile la permanenza dei rifiuti pericolosi sul suolo calabrese. Per il Movimento 5 Stelle, si tratta dell’ennesima occasione sprecata per fare giustizia ambientale in una terra che, da decenni, chiede solo rispetto.