Estate in Calabria: i residenti restano, i fuorisede tornano, ma cresce la voglia di scoperta
Tra spiagge, borghi e ritorni affettivi, la maggior parte dei calabresi sceglie la propria terra per le vacanze

La Calabria continua ad essere la meta privilegiata per molti suoi abitanti durante l’estate. Stando a fonti locali e social, sono tantissimi i calabresi che scelgono di trascorrere le ferie all’interno della propria regione, attratti da spiagge cristalline, parchi naturali e borghi autentici. Località come Tropea, Soverato, Pizzo e Capo Vaticano restano le preferite, simboli di un legame affettivo forte con il territorio.
Secondo i dati diffusi dalla Regione Calabria, nei primi mesi del 2025 si è registrato un aumento del 10% delle presenze turistiche rispetto all’anno precedente. Un trend che conferma non solo l’attrattività della regione per i visitatori esterni, ma anche il contributo diretto dei calabresi stessi alla crescita dell’economia turistica locale.
Il ritorno dei “fuorisede”
Per chi vive al Nord o all’estero per motivi di lavoro o studio, l’estate rappresenta un rito familiare e identitario: il ritorno a casa. Molti affrontano lunghi viaggi in auto o in pullman, con costi anche elevati, pur di rientrare nei luoghi delle proprie radici. I social sono pieni di racconti nostalgici di questi ritorni, tra cui spiccano frasi come: «Il viaggio è lungo, ma l’arrivo vale ogni fatica. Ritrovare le facce note è vita semplice».
Questi rientri sono carichi di significato, fatti di pranzi in famiglia, feste di paese e giornate al mare con gli amici di sempre. Sono un momento di riconnessione che va oltre la vacanza: è un modo per ritrovare sé stessi nella propria terra.
Tra radici e nuove curiosità
Nonostante la forte attrazione verso il “ritorno a casa”, cresce anche l’interesse dei calabresi verso nuove destinazioni turistiche. Secondo i dati Jetcost, Tropea e Reggio Calabria figurano comunque tra le 45 mete estive più ricercate in Italia per luglio 2025, insieme a città come Roma, Napoli e Lampedusa. Tuttavia, una parte della popolazione opta per vacanze fuori regione, spinte dal desiderio di nuove esperienze o da esigenze personali.
Il fenomeno del “fuorisede che non torna” alimenta il dibattito pubblico e dimostra quanto, nonostante la mobilità, restare in Calabria durante l’estate sia ancora percepito come un valore sociale radicato.
Il mare calabrese resta il perno centrale dell’offerta turistica, con il 91% delle presenze concentrate sulla balneazione. Ma è chiaro che ci sono ancora ampi margini di crescita: il potenziamento dei parchi, del turismo naturalistico e dell’accoglienza nei piccoli borghi può contribuire ad allargare la stagionalità e diversificare l’offerta.
La Calabria, insomma, si conferma terra di ritorni, affetti e autenticità. Anche se cresce la voglia di esplorare altrove, la maggioranza continua a scegliere le proprie radici. Perché per molti, la vacanza migliore è ancora quella tra il mare di casa, le tradizioni e l’abbraccio familiare. Un patrimonio da preservare e valorizzare, non solo per attrarre turisti, ma per rafforzare l’identità di una comunità che, ogni estate, si riscopre unita.