Cosenza, dimessi i 28 pazienti ricoverati per intossicazione da botulino
Il commissario De Salazar: "Diagnosi precoce e gestione impeccabile, nessun decesso"

Sono stati tutti dimessi i 28 pazienti che nelle scorse settimane erano stati ricoverati all’ospedale Annunziata di Cosenza a causa di una intossicazione da botulino. Una vicenda che aveva destato forte preoccupazione, ma che si è conclusa positivamente grazie alla rapidità dei soccorsi e alla qualità dell’assistenza medica.
La conferenza stampa
“La diagnosi precoce è stata la chiave – ha dichiarato il commissario dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, Vitaliano De Salazar, durante una conferenza stampa –. I medici dell’Annunziata sono stati veramente bravi, perché in caso di botulino è una lotta contro il tempo. Non abbiamo avuto alcun decesso grazie a una gestione clinica e organizzativa impeccabili”.
Verso un congresso scientifico
De Salazar ha inoltre annunciato l’organizzazione di un convegno dedicato al botulino, sottolineando la rilevanza del caso: “Abbiamo gestito 28 pazienti, e il botulino è qualcosa che tutti conosciamo ma di cui non si sentiva parlare da anni. Vale la pena organizzare un congresso scientifico per condividere esperienze e migliorare le buone pratiche di gestione”.
Un orgoglio per la Calabria
Il commissario ha infine ribadito come il lavoro svolto dai professionisti dell’Annunziata debba essere motivo di orgoglio per l’intera regione: “Il nostro ospedale è un orgoglio per la Calabria, una dimostrazione di eccellenza sanitaria in un momento critico”.
La buona sanità
"Siamo soddisfatti e siamo molto contenti - ha detto il direttore della Terapia intensiva dell'ospedale di Cosenza - per i pazienti e per le loro famiglie. Abbiamo scritto una pagina di buona sanità per la nostra regione'. Abbiamo lavorato tempestivamente per fare arrivare in tempi molto brevi i sieri antitossina botulinica che sono nelle disponibilità del ministero della Salute. E grazie alla proficua attività di coordinamento tra l'azienda ospedaliera di Cosenza, la Regione Calabria e il centro antiveleni, siamo stati in grado di far arrivare in tempi brevi l'antitossina a Cosenza. Somministrare il siero nei tempi giusti ed evitare che potesse succedere il peggio è fondamentale per ottenere questi risultati".
Presente Gaia Vitiello
Presente alla conferenza stampa anche Gaia Vitiello, una delle pazienti ricoverata in terapia intensiva con un quadro clinico molto grave. Oggi la Vitiello è diventata ''Ambasciatrice dei valori dell'Azienda ospedaliera di Cosenza''. ''Sono felice - ha detto - che questa brutta avventura sia finita bene. Solo ora capisco quanto fosse grave la situazione e come poteva evolvere. Un mio pensiero personale di vicinanza alle due vittime e alle loro famiglie. Ovviamente la mia gratitudine a tutto il personale medico e infermieristico dell'ospedale. Torno a casa con un ricordo positivo del lavoro che è stato fatto con tutti noi pazienti''.