Nicholas Green: una tragedia che ha cambiato l’Italia
Il sacrificio di un bambino americano che ha trasformato la cultura della donazione di organi nel Bel Paese

La vicenda di Nicholas Green è un esempio di come da una tragedia possa nascere un bene duraturo per l’intera collettività. Il suo sacrificio, la generosità dei suoi genitori, e l’accoglienza del popolo italiano hanno cambiato il volto della donazione di organi, facendo emergere un coraggio che continua a salvare vite.
Un ragazzo in vacanza
Il 29 settembre 1994, sette anni compiuti da pochi giorni, Nicholas Green, cittadino americano originario della California, si trovava in vacanza con la sua famiglia sull’autostrada A3 tra Salerno e Reggio Calabria. La loro auto fu coinvolta in un tentativo di rapina, durante il quale due banditi, credendoli gioiellieri, spararono. Il colpo colpì Nicholas alla testa; trasportato in ospedale, morì il 1º ottobre successivo.
Il commovente gesto dei genitori
Devastati dal dolore, i genitori decisero di autorizzare immediatamente il prelievo degli organi e delle cornee di Nicholas. Cinque persone ricevettero organi vitali (cuore, fegato, reni, pancreas), mentre due ottennero nuovi occhi grazie alle cornee. Questo atto straordinario avrebbe segnato l’avvio di quella che viene ricordata come The Nicholas Effect, un cambiamento culturale profondo nella donazione di organi in Italia.
L’Effetto Nicholas
Prima del 1994, l’Italia era tra i paesi europei con il più basso tasso di donazione. Dopo la vicenda di Nicholas, i numeri crebbero fino a triplicare in poco tempo, grazie anche alla forte copertura mediatica e al messaggio di speranza veicolato dal sacrificio dei genitori. Il gesto commosse l’opinione pubblica, dando vita a una mobilitazione collettiva in favore della donazione e a una revisione dell’approccio culturale verso i trapianti.
Processo e giustizia
Le indagini portarono all’arresto di due presunti responsabili nel novembre 1994, poi assolti in primo grado nel 1997. Successivamente, in appello, uno fu condannato all’ergastolo e l’altro a 20 anni, decisione confermata nel 1999 in Cassazione. Nonostante vestissero passamontagna e fossero scuri momenti, la giustizia riuscì in parte a fare luce su quella notte tragica.
Memorie e tributi
La figura di Nicholas è oggi simbolo vivente della donazione di organi. In suo onore sono state inaugurate campagne, parchi, scuole e piazze in tutta Italia, oltre a una campana dei bambini in California. La sua storia è diventata oggetto di un film per la televisione, di libri scritti dal padre Reginald e di premi dedicati alla promozione della donazione.
La missione dei genitori
Da allora, i coniugi Green hanno viaggiato per il mondo promuovendo la cultura del dono. Reginald ha firmato due libri, “The Nicholas Effect” e “The Gift that Heals”, diventati testi di riferimento nel settore. Il loro impegno ha raggiunto ospedali, scuole e istituzioni, mantenendo vivo il messaggio di Nicholas: un solo gesto può salvare molte vite.
L’eredità duratura
A distanza di decenni, l’eredità di Nicholas continua a vivere. Oltre al significativo incremento nelle donazioni di organi in Italia, in suo onore sono stati istituiti premi scolastici, eventi sportivi per trapiantati, e celebrazioni pubbliche in suo nome. Il suo caso dimostra quanto un sacrificio possa trasformarsi in un seme di speranza e cambiamento sociale profondo.