Rapimento Sofia, oggi l'interrogatorio di Aqua Moses e Rosa Vespa
Moses e Vespa hanno agito come finti genitori per portare via la neonata. Tuttavia, restano dubbi sul ruolo preciso del marito

Questa mattina alle 9, Aqua Moses e Rosa Vespa saranno interrogati in merito al tentato rapimento della neonata Sofia Cavoto, avvenutoil 21 gennaio presso la clinica Sacro Cuore di Cosenza. La coppia, attualmente detenuta nel carcere di Castrovillari, è assistita dagli avvocati Gianluca Garritano e Teresa Gallucci. Durante l’interrogatorio, i due indagati avranno la possibilità di rispondere alle accuse o di avvalersi della facoltà di non rispondere. Gli inquirenti si aspettano chiarimenti sui motivi dietro il gesto e sull’eventuale coinvolgimento di complici nella pianificazione del rapimento, avvenuto alle 18:45 di martedì scorso.
Il ritrovamento a Castrolibero
La coppia è stata rintracciata a Castrolibero, nella loro abitazione, dove si preparavano a festeggiare la nascita di un bambino che Rosa Vespa non aveva mai avuto in grembo. I due sono stati condotti in questura a Cosenza, dove ad attenderli c’era il pubblico ministero Antonio Bruno Tridico. Decisive per l’identificazione sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza della clinica e le segnalazioni relative all’Alfa 147 grigia utilizzata per la fuga. I frame mostrano chiaramente i volti dei finti genitori, incastrandoli nel piano criminoso.

La reazione di Moses
Secondo quanto emerge dai video diffusi, Moses e Vespa hanno agito come finti genitori per portare via la neonata. Tuttavia, restano dubbi sul ruolo preciso di Moses. Mentre su Rosa Vespa sembrano esserci molte certezze, la posizione di Moses appare meno definita. La sorpresa da lui mostrata durante il blitz delle forze dell’ordine lascia aperta la possibilità che il suo coinvolgimento possa essere stato meno diretto.
Durante il blitz nella casa di Castrolibero, Moses è apparso visibilmente sorpreso dalla presenza della polizia. “Se parliamo degli ospiti – ha spiegato l’ispettore Claudio Sole – erano del tutto ignari. Ma è sembrato ignaro anche lo stesso coniuge, ma questo sarà da valutare”. Queste parole lasciano intravedere una possibile ipotesi alternativa rispetto al coinvolgimento di Moses, la cui posizione sarà oggetto di ulteriori approfondimenti investigativi.
Il capo della squadra mobile di Cosenza, Gabriele Presti, ha dichiarato che le indagini si concentreranno in particolare su Moses per chiarire il suo ruolo nella vicenda. “Sarà oggetto degli approfondimenti di indagine,” ha affermato Presti, sottolineando la necessità di valutare ogni elemento prima di formulare accuse definitiv