alta velocità ferroviaria calabria
Alta velocità ferroviaria in Calabria

Per i trasporti in due anni e mezzo ho fatto quello che non si è fatto in trent’anni”. Così il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha rivendicato i risultati del suo governo durante l’intervento al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in occasione della firma dell’accordo di programma per il Ponte sullo Stretto. Una dichiarazione che non è passata inosservata, anzi ha sollevato durissime critiche da parte del presidente del Consiglio comunale di Cosenza, Giuseppe Mazzuca, che non ha risparmiato parole dure nei confronti dell’operato della giunta regionale.

“Per una volta – ha dichiarato Mazzuca – siamo d’accordo con il Presidente Occhiuto: in due anni e mezzo ha davvero fatto ciò che non si era mai fatto prima. È riuscito, infatti, a far sprofondare la Calabria in un isolamento ancora più preoccupante di quello degli ultimi trent’anni. Mai nella storia del regionalismo si era tentata un'impresa del genere”.

Il punto più controverso riguarda l’alta velocità ferroviaria. “Occhiuto – continua Mazzuca – non ha il pudore di tacere su un’opera per cui continua a sbandierare impegni inesistenti. I fatti parlano chiaro: l’unico progetto approvato riguarda appena 35 km tra Battipaglia e Romagnano al Monte, in provincia di Salerno. Il resto è fumo negli occhi”.

Infatti, come riportato anche da una recente inchiesta de Il Post, il progetto di alta velocità finanziato con fondi del Piano nazionale complementare (PNC) si arresta a Praia a Mare, al confine con la Calabria. E proprio lì si ferma anche la mappa ufficiale allegata al regolamento europeo sulla rete transeuropea dei trasporti, approvato dal Parlamento e dal Consiglio dell’UE nel giugno 2024. “La cancellazione della tratta Praia a Mare – Tarsia – denuncia Mazzuca – ha sancito la morte dell’alta velocità in Calabria. Il resto è un contentino, una ‘velocizzazione’ della linea esistente che non serve a nulla”.

E mentre i fondi vengono dirottati altrove, secondo Mazzuca la Calabria resta a secco, tradita dal governo nazionale e da una Regione “che naviga a vista e si sta portando dietro le speranze di un intero popolo”. Il trasporto pubblico locale, denuncia ancora il presidente del Consiglio comunale di Cosenza, è “allo sbando totale” e manca qualsiasi visione strategica. “Stessa storia – aggiunge – per i collegamenti interni, annunciati come sempre, ma di cui non si vede alcuna traccia concreta”.

Nel mirino dell’opposizione finisce infine il Ponte sullo Stretto, elevato a simbolo di sviluppo ma considerato da Mazzuca una “cattedrale nel deserto”. “Occhiuto lo definisce già un attrattore di investimenti, ma di questi capitali nessuno sa nulla. Tutti conoscono, invece, gli interessi che la criminalità organizzata potrebbe avere su un’opera di tale portata e di dubbia utilità per la Calabria”.

Mazzuca conclude il suo intervento con un appello alla discontinuità politica: “Il diritto alla mobilità continua ad essere negato ai calabresi, soprattutto alle fasce più deboli. Siamo alla fine di questa disastrosa esperienza di governo. Il Partito Democratico si farà trovare pronto, con i suoi alleati, a guidare la Calabria verso un orizzonte di giustizia sociale”.