Tirreno Cosentino
Tirreno Cosentino

Si avvicina la stagione estiva e la vacanze tanto attese. Il tratto di costa calabrese che va da Praia a Mare a Belvedere Marittimo, passando per Scalea, Diamante e Cetraro, si conferma una delle mete più ambite per le vacanze estive. Tuttavia, per l’estate 2025, i prezzi degli affitti delle case al mare lungo il Tirreno cosentino stanno registrando un aumento considerevole, rendendo la villeggiatura sempre più proibitiva per molte famiglie. Le tariffe settimanali per appartamenti di media grandezza, in prossimità del mare, variano ormai dai 900 ai 1.200 euro, con punte che superano i 1.500 euro per le soluzioni più esclusive, come attici o villette con vista. Rispetto agli anni precedenti, si segnala un incremento medio tra il 15% e il 20%, in un contesto in cui il costo della vita cresce ma i servizi spesso non migliorano.

Domanda elevata, ma offerta insufficiente e poco curata

Gli operatori turistici giustificano i rincari con l’aumento dei costi di gestione, dalla manutenzione ordinaria alle utenze, passando per tasse e imposte locali. A questi si aggiunge la forte domanda interna, trainata da famiglie del sud che preferiscono mete vicine, e da calabresi emigrati che tornano per l’estate. Tuttavia, molti turisti lamentano una discrepanza tra i prezzi richiesti e i servizi realmente offerti. In molte zone, le infrastrutture sono carenti, parcheggi insufficienti, strade in cattivo stato, spiagge poco attrezzate o mal gestite, raccolta rifiuti incerta e ovviamente mare molto spesso sporco, ma qui si aprirebbe un capitolo a parte. A tutto ciò si somma la scarsità di offerte di qualità, con abitazioni spesso datate, prive di aria condizionata o connessione internet stabile, ma proposte a prezzi da resort. Questa sproporzione rischia di danneggiare l’immagine del territorio e di spingere i turisti verso altre mete più accessibili.

Rischio fuga e turismo di élite, serve un cambio di rotta

L’aumento dei costi per le vacanze, unito alla qualità non sempre all’altezza delle aspettative, potrebbe avere un effetto controproducente per l’economia turistica locale come meno presenze, permanenze più brevi, spese ridotte. A preoccupare è soprattutto la possibile esclusione di fasce di popolazione che, da sempre, scelgono la Calabria come meta di villeggiatura grazie al buon rapporto qualità-prezzo. Se il trend attuale non verrà invertito, il rischio è quello di un turismo sempre più d’élite, che non valorizza pienamente il patrimonio territoriale e sociale del Tirreno cosentino. Le istituzioni locali sono chiamate a intervenire, promuovendo un’offerta più equa, controlli sui prezzi e incentivi a una gestione più sostenibile e trasparente delle strutture turistiche. Il mare calabrese ha ancora un grande potenziale, ma deve restare accessibile, accogliente e competitivo per tutti.

Agosto da record: un mese al mare può superare i 4.000 euro

Il problema si acuisce ulteriormente quando si guarda ai canoni mensili, in particolare nel periodo più richiesto dell’anno che è  agosto. Affittare un appartamento per l’intero mese lungo il Tirreno cosentino può costare dai 2.500 ai 3.500 euro, con punte che superano i 4.000 euro per abitazioni fronte mare, con terrazze panoramiche o accesso diretto alla spiaggia. In alcuni casi, per una villetta indipendente con tre camere, il costo può anche sfiorare i 5.000 euro, una cifra non lontana da quella di destinazioni più blasonate come la Puglia o alcune zone della Sardegna. Si tratta di cifre che molte famiglie non riescono più a sostenere, specialmente considerando che spesso le case proposte non offrono comfort moderni o standard adeguati alla richiesta. Questo fenomeno contribuisce ad alimentare un turismo mordi e fuggi o a incentivare le prenotazioni last minute, con il rischio che gli alloggi rimangano sfitti o siano gestiti in modo improvvisato, con danni all’immagine complessiva della destinazione.