Clan Araniti, potere e influenza nella ‘ndrangheta reggina
Una delle cosche storiche di Reggio Calabria: affari, violenze e radicamento politico-economico sul territorio

La ‘ndrina Araniti rappresenta uno dei pilastri della struttura criminale reggina: una famiglia che ha saputo costruire un potere duraturo grazie al controllo economico, alle alleanze politiche e alla forza militare. Dalle inchieste sugli omicidi agli scandali sul voto di scambio, il clan continua a figurare tra le principali minacce alla legalità in Calabria. Solo attraverso indagini puntuali e processi efficaci sarà possibile affrontare e limitare la sua influenza radicata.
Origini e radicamento territoriale
La ‘ndrina Araniti opera nel quartiere Sambatello di Reggio Calabria ed è considerata una delle famiglie più influenti all’interno della ‘ndrangheta locale. Le loro attività criminali si estendono da decenni sul territorio reggino, con un controllo capillare del tessuto socio‑economico.
Monopolio economico e infiltrazioni
Secondo l’operazione “Sistema Reggio”, il clan Araniti detiene un quasi totale monopolio sulle attività commerciali ed economiche a Reggio Calabria. La cosca ha saputo penetrare settori chiave come lavori pubblici, appalti e servizi, affermando un potere economico che si riverbera sull’intera città.
Fatti criminali e operazioni giudiziarie
Tra le principali azioni investigative rivolte contro il clan, l’operazione “Bless” del 2007 ha portato all’arresto di numerosi affiliati; 22 omicidi attribuiti a esponenti legati ai clan Condello, Araniti, Saraceno e altri sono stati ricostruiti dalle indagini.
Nel 2018, le operazioni “Martingala” e “Vello d’oro” misero dietro le sbarre 37 sospetti membri di cosche come gli Araniti e i Piromalli. I reati contestati includevano associazione mafiosa, estorsione, sequestro di persona, riciclaggio e usura, con beni sequestrati per oltre 100 milioni di euro.
Leadership, alleanze e massoneria
Tra i nomi più noti della famiglia figura Santo Araniti, considerato per un periodo l’unico capo operativo della Camera di Controllo – l’assemblea di vertice dell’organizzazione reggina. Ex ras ricercato per decenni, fu catturato nel 1994 e condannato all’ergastolo per traffico di droga e per l’omicidio dell’ex presidente delle Ferrovie Lodovico Ligato. Araniti è stato associato ai livelli più alti della “Santa” e della massoneria deviata.
Influenza politica ed espansione extra-regionale
Nei recenti procedimenti dell’inchiesta “Ducale”, il clan Araniti è accusato di aver influenzato le elezioni regionali (2020, 2021) e le amministrative del 2020, utilizzando intimazioni e scambi di voto in cambio di favori o protezione. Il processo partirà a settembre con 11 imputati a giudizio e sette ammessi al rito abbreviato.
Sebbene fortemente radicati nella Piana di Reggio, la cosca ha collegamenti con altre ‘ndrine e con contesti istituzionali e massonici che ne amplificano la capacità di penetrazione nei circuiti criminali e illeciti anche al di fuori della regione.