L'arresto di Antonio Ursino
L'arresto di Antonio Ursino

La cosca Ursino è una potente ’ndrina di Gioiosa Ionica, operante nell’area della Locride. Alleata storicamente con le cosche Aquino di Marina di Gioiosa Ionica e i Cordì di Locri, il clan è uno dei pilastri del Locale di Gioiosa Jonica, struttura mafiosa che si occupa prevalentemente di usura, estorsione e traffico internazionale di droga.

Faide, omicidi e controllo territoriale

Negli anni Settanta, la cosca fu travolta da violente faide interne. Dopo l’uccisione del capobastone Vincenzo Ursino, un episodio di alto impatto fu il delitto del mugnaio anti‑’ndrangheta Rocco Gatto, brutalmente ostinato nel resistere all’estorsione. Sebbene i capi del clan vennero assolti per omicidio, furono condannati per estorsione.

Espansione oltre la Calabria

Il clan Ursino non si limita alla dimensione locale: ha insediamenti a Torino, Liguria e in diverse città europee, tra cui Francia, Spagna, e addirittura Canada. È emerso anche un suo coinvolgimento in traffici di droga tra Marche, Emilia-Romagna e all’estero, come evidenziato da operazioni come "Mistero" e "Tipographic".

Operazioni antimafia e conferma giudiziaria

Nel luglio 2014, l’operazione “Mistero” ha portato all'arresto di sei affiliati, compreso il capobastone Antonio Ursino, e ha sancito l'esistenza giuridica del clan. Ulteriori indagini, tra cui "Tamburo" nel 2014 e l’operazione “European ’ndrangheta connection” nel 2018, hanno colpito la rete criminale Ursino, coinvolta in traffici internazionali e riciclaggio.

Un volto globale con radici calabresi

Oggi, l’influenza del clan Ursino si estende molto oltre la Calabria, con affiliati anche nel Nord Italia e all’estero. Ciononostante, il nucleo della 'ndrina rimane saldo nel suo territorio d’origine, con una struttura famigliare e criminale ben radicata nelle dinamiche de Il Locale di Gioiosa Jonica.