’Ndrina Palamara: il clan jonico tra traffici internazionali, appalti e potere politico
Dalla Locride alla Capitale, i Palamara di Africo tra alleanze antiche, operazioni-blitz, maxi‑appalti e radicamento trasversale

La ’ndrina Palamara rappresenta un esempio paradigmatico della 'ndrangheta jonica: un sodalizio familiare in grado di operare su più fronti – narcotraffico, appalti, politica locale, affari internazionali – mantenendo il controllo su territori e risorse. Anche dopo decenni di operazioni antimafia, il clan rimane un nodo centrale nelle reti criminali calabresi, capace di influire esperienze e decisioni ben oltre le sue radici geografiche.
Radici e alleanze nella Locride
La ‘ndrina dei Palamara – nota anche come Morabito‑Bruzzaniti‑Palamara – ha origine nel territorio di Africo, nella Locride, dove condivide la leadership del mandamento jonico con le cosche Morabito e Bruzzaniti. Tradizionalmente coinvolta in traffico di droga, estorsione e controllo delle elezioni locali, la cosca è considerata una delle più influenti dell’intera provincia di Reggio Calabria.
Traffici di cocaina e ramificazioni nord-sud
Il clan è stato protagonista di operazioni antidroga di rilievo internazionale, come l’operazione “Buena Ventura”, che ha smantellato canali di importazione di cocaina dalla Colombia diretti verso Milano, Bologna, Napoli e Pescara. Nei provvedimenti risultano coinvolti nomi di spicco tra cui esponenti della cosca Palamara e Morabito, con rapporti consolidati con narcos sudamericani.
Infiltrazioni negli appalti e legami politici
Attraverso operazioni come “Naos” e “Bellu Lavuru”, i Palamara sono stati coinvolti in inchieste su appalti nel settore turistico – ad esempio a Bivongi – e nella gestione della variante della Ss 106 Jonica. Le indagini hanno ricostruito un sistema di collusioni tra clan mafiosi e figure politiche locali, tra cui assessori e amministratori comunali. L’uso di imprese cartiera e consulenti compiacenti ha permesso di pilotare gli affidamenti a favore delle cosche.
Un protagonismo che supera il millennio
Nel corso degli anni 2000, il clan Palamara ha promosso traffici di cocaina e reclutamento di affiliati anche oltre confine. Tra i principali protagonisti emergono figure come Bruno Palamara, latitante arrestato all’estero nel 2014, coinvolto in traffico internazionale di droga con ramificazioni in Belgio, Germania e Paesi Bassi. Nel 2017 l’operazione “Cumps-Banco nuovo” ha colpito i gruppi emergenti del clan presenti vicino a Brancaleone e Africo Nuovo, arrestando decine di affiliati delle generazioni più giovani.
Il profilo criminale e la struttura organizzativa
La ’ndrina Palamara opera come parte del locale di Africo, un organismo della ’ndrangheta che coordina diverse famiglie criminali locali. L’attività del clan spazia dal narcotraffico al condizionamento degli appalti, passa per la gestione del calcestruzzo e delle assunzioni nelle opere pubbliche, fino a infiltrare la ristorazione e l’immobiliare nei centri urbani, da Roma al Nord Italia. Le alleanze storiche con le famiglie Morabito e Bruzzaniti hanno conferito stabilità e potere territoriale.
Una presenza che non si spegne
Nonostante arresti eccellenti e sequestri milionari, la ’ndrina Palamara continua a esercitare influenza non solo in Calabria ma anche in altre regioni, grazie a legami con esponenti mafiosi trasferiti al Nord e all’estero. La sua capacità di rigenerarsi attraverso nuove leve e di adattarsi all’evoluzione dei mercati criminali la rende una protagonista ancora attiva del panorama mafioso italiano contemporaneo.