Freselle calabresi, il pane della memoria che unisce sapore e tradizione
Simbolo della cucina povera e della dieta mediterranea, le freselle raccontano l’anima contadina della Calabria tra semplicità, gusto e sostenibilità Chiedi a ChatGPT

Nate dall’ingegno e dalla necessità, le freselle calabresi rappresentano una delle espressioni più autentiche della cultura alimentare del Sud Italia. Questo particolare tipo di pane biscottato ha origini antiche, risalenti all’epoca greco-romana, ed era largamente utilizzato da contadini, pastori e marinai per la sua lunga conservazione. Le freselle si ottengono da pagnotte di grano duro, cotte una prima volta, poi tagliate a metà e tostate nuovamente nel forno fino a raggiungere una consistenza dura e friabile. In Calabria, ogni zona ha il suo impasto e la sua forma, ma il principio resta lo stesso: trasformare il pane in una riserva di energia, pronta all’uso e mai sprecata.
Simbolo della cucina povera, regina della tavola estiva
Le freselle sono diventate nel tempo molto più di un’alternativa al pane fresco: oggi sono protagoniste di una ritualità gastronomica che esalta semplicità e sapore. Dopo essere ammorbidite con un po’ d’acqua, vengono tradizionalmente condite con pomodori freschi, olio extravergine d’oliva, origano, aglio e sale. Ma ogni famiglia conserva la propria variante: c’è chi aggiunge cipolla rossa di Tropea, chi tonno, olive nere o formaggi locali. In estate sono il piatto perfetto per una cena leggera e gustosa, spesso servite come antipasto nei ristoranti tipici o nelle sagre paesane. Le freselle rappresentano la dieta mediterranea nella sua essenza: sana, sostenibile, saporita.
Tradizione da tramandare, prodotto da valorizzare
Ancora oggi molte freselle calabresi vengono preparate artigianalmente nei forni a legna, con farine locali e metodi tramandati da generazioni. In un momento storico in cui si riscoprono le filiere corte, la cucina naturale e i saperi contadini, questo prodotto assume un valore culturale oltre che alimentare. Alcuni panificatori e agriturismi calabresi organizzano laboratori per insegnare come si impasta, si modella e si cuoce la fresella, trasformandola in esperienza turistica e didattica. Tra le sfide da affrontare, quella della tutela contro l’omologazione industriale e della promozione fuori dai confini regionali. Perché se la Calabria vuole raccontarsi anche attraverso il cibo, la fresella è certamente una delle sue voci più genuine.