Domenico Cicero
Domenico Cicero

La ’ndrina Cicero rappresenta una delle articolazioni più strutturate e radicate della ‘ndrangheta calabrese, con un ruolo centrale nelle dinamiche criminali del cosentino. Tra sequestri per milioni di euro, latitanti arrestati e coinvolgimento nelle faide locali, il gruppo continua a testimoniare il livello organizzativo e la persistenza del potere mafioso. Le operazioni antimafia hanno colpito duramente il clan, ma anche oggi la sua presenza permane nel territorio e nelle sue ramificazioni economiche e sociali.

La presenza della ’ndrina Cicero nel territorio cosentino

La cosca Cicero è una delle principali famiglie della ‘ndrangheta radicata a Cosenza, affiliata nell’area del gruppo PernaLanzino‑Cicero‑Patitucci. Opera soprattutto nella provincia cosentina, dove è riconosciuta come una realtà consolidata nell’ambito criminale regionale e oggetto di attenzione da parte della Direzione Investigativa Antimafia.

Struttura e principali figure di riferimento

I vertici della cosca includono tre figure chiave: Domenico Cicero, arrestato nel 2006, affiancato da Osvaldo Cicero e Francesco Cicero. Questi esponenti guidano la struttura locale con un assetto organizzato e gerarchico ben radicato nella criminalità cosentina.

Operazioni giudiziarie e maxi confische

Nel 2011 la Guardia di Finanza ha sequestrato beni del valore complessivo di circa 4 milioni di euro attribuiti alla cosca, nell’ambito di indagini sull’usura e l’estorsione. L’anno successivo, nel 2012, il latitante Franco Presta, affiliato ai gruppi Cicero-Lanzino, è stato arrestato in Francia ed estradato in Italia, incriminato per omicidi e associazione mafiosa legati a una sanguinosa faida cosentina.

Coinvolgimenti nelle faide storiche del cosentino

La famiglia Cicero è stata coinvolta nella storica faida locale tra i clan Perna-Pranno e Pino-Sena, che ha insanguinato la provincia tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio. Il ruolo del clan nei rapporti di potere e nel controllo del territorio è emerso attraverso arresti e collaborazioni di diversi pentiti.

Il contesto provinciale: alleanze e ramificazioni

Questa cosca fa parte del più ampio tessuto criminale che include clan come Lanzino, Ruà e Pranno. La convivenza del potere mafioso nel cosentino dipende da equilibri complessi e alleanze tra famiglie affini. Il clan Cicero, con i suoi legami storici, partecipa attivamente al controllo di affari illeciti quali estorsioni, usura, riciclaggio e infiltrazioni economiche.